L’individuazione degli investimenti da fare per il mantenimento ed il miglioramento delle reti di trasporto è un problema di non facile soluzione e che investe vari livelli decisionali. Il Governo di un Paese o di una Regione deve operare le scelte per soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle merci considerando tutte le modalità di trasporto, stradale, ferroviaria, aerea e marittima. Il patrimonio da considerare comprende tutte le reti, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, i porti. Un Ente gestore di una rete viaria, invece, rivolge ovviamente la sua attività alle sole strade e la limita generalmente alla loro conservazione e miglioramento. Il patrimonio consisterà allora nelle infrastrutture stradali di sua competenza, a cui si aggiungono le risorse umane e le attrezzature necessarie per il suo funzionamento. Qualora l’Ente gestore individui la necessità di interventi che modifichino il suo patrimonio, per esempio nuovi assi stradali, raddoppi in sede o modifiche di tracciato che impegnino cospicui investimenti, li segnalerà agli organi di governo che dovranno tenerne conto nella programmazione degli interventi di loro competenza. Una gestione efficace del patrimonio richiede che l’allocazione delle risorse disponibili sia effettuata in una visione unitaria di tutte le componenti al fine di ottimizzare la qualità della rete con riferimento a determinati obiettivi. Il tener conto però di tutte le componenti è nella realtà un approccio molto complesso che si basa spesso su valutazioni approssimative e spesso solo intuitive, mentre oggi si comincia a dare una base scientifica alla sola componente “infrastruttura”. Le metodologie ed i criteri esposti nel presente quaderno si limitano a tale componente e di conseguenza il “patrimonio stradale” è inteso qui solo come infrastruttura. Nel quaderno vengono poi anche richiamati i sistemi di gestione parziale che tuttora vengono utilizzati da alcuni enti e che interessano le pavimentazioni, i ponti, le gallerie. Per quanto concerne gli obiettivi, a cui si è fatto cenno, questi sono stati individuati nella sostenibilità ambientale (rumore, vibrazioni, qualità di aria ed acqua, ecc.), nella fruibilità (tempo di viaggio, affidabilità, informazioni , accessibilità, ecc.), nella sicurezza (tassi di incidentalità, costo per incidente, ecc.), nel valore del patrimonio (conservazione e miglioramento, efficienza della gestione) e nel miglioramento sociale ed economico (incremento e ritorno degli investimenti, itinerari per soccorsi, ecc.). Nel quaderno sono individuati i soggetti (stakeholders) coinvolti nel processo di gestione: le Amministrazioni proprietarie, i Gestori, gli Utenti e le Comunità. In relazione ai vari livelli di azione (dal livello 1, di progetto, in cui le prestazioni sono rappresentate da parametri di dettaglio, al livello 5, di pianificazione strategica, in cui le prestazioni sono rappresentate da indicatori sinottici), nel quaderno si focalizza l’attenzione sui livelli medio-alti, cioè alla gestione a livello di rete.

Criteri ed Algoritmi per l’Allocazione delle Risorse e la Definizione delle Priorità

PINNA, FRANCESCO;PIRAS, CLAUDIA
2010-01-01

Abstract

L’individuazione degli investimenti da fare per il mantenimento ed il miglioramento delle reti di trasporto è un problema di non facile soluzione e che investe vari livelli decisionali. Il Governo di un Paese o di una Regione deve operare le scelte per soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle merci considerando tutte le modalità di trasporto, stradale, ferroviaria, aerea e marittima. Il patrimonio da considerare comprende tutte le reti, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, i porti. Un Ente gestore di una rete viaria, invece, rivolge ovviamente la sua attività alle sole strade e la limita generalmente alla loro conservazione e miglioramento. Il patrimonio consisterà allora nelle infrastrutture stradali di sua competenza, a cui si aggiungono le risorse umane e le attrezzature necessarie per il suo funzionamento. Qualora l’Ente gestore individui la necessità di interventi che modifichino il suo patrimonio, per esempio nuovi assi stradali, raddoppi in sede o modifiche di tracciato che impegnino cospicui investimenti, li segnalerà agli organi di governo che dovranno tenerne conto nella programmazione degli interventi di loro competenza. Una gestione efficace del patrimonio richiede che l’allocazione delle risorse disponibili sia effettuata in una visione unitaria di tutte le componenti al fine di ottimizzare la qualità della rete con riferimento a determinati obiettivi. Il tener conto però di tutte le componenti è nella realtà un approccio molto complesso che si basa spesso su valutazioni approssimative e spesso solo intuitive, mentre oggi si comincia a dare una base scientifica alla sola componente “infrastruttura”. Le metodologie ed i criteri esposti nel presente quaderno si limitano a tale componente e di conseguenza il “patrimonio stradale” è inteso qui solo come infrastruttura. Nel quaderno vengono poi anche richiamati i sistemi di gestione parziale che tuttora vengono utilizzati da alcuni enti e che interessano le pavimentazioni, i ponti, le gallerie. Per quanto concerne gli obiettivi, a cui si è fatto cenno, questi sono stati individuati nella sostenibilità ambientale (rumore, vibrazioni, qualità di aria ed acqua, ecc.), nella fruibilità (tempo di viaggio, affidabilità, informazioni , accessibilità, ecc.), nella sicurezza (tassi di incidentalità, costo per incidente, ecc.), nel valore del patrimonio (conservazione e miglioramento, efficienza della gestione) e nel miglioramento sociale ed economico (incremento e ritorno degli investimenti, itinerari per soccorsi, ecc.). Nel quaderno sono individuati i soggetti (stakeholders) coinvolti nel processo di gestione: le Amministrazioni proprietarie, i Gestori, gli Utenti e le Comunità. In relazione ai vari livelli di azione (dal livello 1, di progetto, in cui le prestazioni sono rappresentate da parametri di dettaglio, al livello 5, di pianificazione strategica, in cui le prestazioni sono rappresentate da indicatori sinottici), nel quaderno si focalizza l’attenzione sui livelli medio-alti, cioè alla gestione a livello di rete.
2010
978-88-905397-5-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/100608
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