La domanda sulla natura della relazione fra un originale e la sua traduzione, oggetto di ricerca dei Translation Studies, è stata posta non solo in ambito linguistico ma anche in quello filosofico, interessati entrambi al problema del significato, sebbene da punti di vista diversi e talvolta divergenti. In questo saggio si vorrebbe mostrare che a questa domanda sono state date, nelle teorie contemporanee della traduzione, delle risposte che chiamano in causa i concetti di equivalenza e di adeguatezza. In particolare, ci si propone di spiegare la differenza tra i concetti di equivalenza pragmatica e di adeguatezza pragmatica nella traduzione. A tal fine, si farà ricorso all’analisi dei due principali sensi in cui si è parlato di equivalenza in filosofia analitica: equivalenza semantica e pragmatica. Attraverso l’applicazione del ‘test della traduzione’ di Saul Kripke (1979) a fenomeni pragmatici, quali le implicature convenzionali e conversazionali, mostreremo che non è sempre possibile preservare entrambi i tipi di equivalenza nella traduzione. Tuttavia questo dato di fatto non è così negativo come può sembrare a prima vista: da esso si può infatti ricavare una distinzione empirica tra i concetti di equivalenza ed adeguatezza pragmatica.

Equivalenza ed adeguatezza pragmatica nella traduzione

ERVAS, FRANCESCA
2011-01-01

Abstract

La domanda sulla natura della relazione fra un originale e la sua traduzione, oggetto di ricerca dei Translation Studies, è stata posta non solo in ambito linguistico ma anche in quello filosofico, interessati entrambi al problema del significato, sebbene da punti di vista diversi e talvolta divergenti. In questo saggio si vorrebbe mostrare che a questa domanda sono state date, nelle teorie contemporanee della traduzione, delle risposte che chiamano in causa i concetti di equivalenza e di adeguatezza. In particolare, ci si propone di spiegare la differenza tra i concetti di equivalenza pragmatica e di adeguatezza pragmatica nella traduzione. A tal fine, si farà ricorso all’analisi dei due principali sensi in cui si è parlato di equivalenza in filosofia analitica: equivalenza semantica e pragmatica. Attraverso l’applicazione del ‘test della traduzione’ di Saul Kripke (1979) a fenomeni pragmatici, quali le implicature convenzionali e conversazionali, mostreremo che non è sempre possibile preservare entrambi i tipi di equivalenza nella traduzione. Tuttavia questo dato di fatto non è così negativo come può sembrare a prima vista: da esso si può infatti ricavare una distinzione empirica tra i concetti di equivalenza ed adeguatezza pragmatica.
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