Nell’ambito della riflessione critica sulla figura dell’intellettuale e sul suo ruolo nella società, nel presente lavoro ci si propone l’obiettivo di comparare il pensiero e l’opera di due scrittori di lingua tedesca solo apparentemente distanti per contesto storico e culturale, Bertolt Brecht (1898-1956) e Robert Menasse (1954). I due autori, pur riconoscendo le potenzialità rivoluzionarie detenute dagli intellettuali a fronte del potere costituito, pongono alla berlina, parodiano in maniera dissacratoria, la contrastata “missione” degli intellettuali nella realtà del Novecento e della contemporaneità. L’analisi condotta dai due scrittori attraverso la loro arte è, agli occhi di chi scrive, funzionale alla comprensione della contraddittoria posizione degli scrittori contemporanei, stretti tra la “crisi” dell’intellettuale (Lyotard 1984, Bauman 1987, Lepenies 1992, Bourdieu 1994, Said 1995) e l’ambizione, tutta contemporanea, di farsi novelli Sartre di questo tempo (Menasse in Bartsch-Holler 2004). Il pensiero dei due scrittori verrà quindi analizzato alla luce della letteratura critica sulla funzione dell’intellettuale nel presente, sulla sua presunta crisi e riduzione all’immobilismo e all’involuzione. Obiettivo del presente lavoro è delucidare una costante che, inaugurata nell’opera dello scrittore di Augusta attraverso un manifesto scetticismo e la parodia di una missione intellettuale fatta di vuoti proclami, soprattutto in occasione di consessi di pensatori a fronte della “barbarie”, trova conferma nella produzione letteraria più attuale, laddove il gioco postmoderno tende a negare i principi stessi su cui si incardina e, attraverso la dissacrante parodia della figura dell’intellettuale che, nell’ambizione di riconoscer il progetto del Weltgeist nella contemporaneità, puntualmente approda a frustranti processi involutivi, alla carica di libero docenti da bar e alla rinuncia di qualsiasi prospettiva autoriale.

La “missione” dell’intellettuale tra impegno e parodia. Alcune considerazioni sull’opera di Bertolt Brecht e Robert Menasse

SERRA, VALENTINA
2015-01-01

Abstract

Nell’ambito della riflessione critica sulla figura dell’intellettuale e sul suo ruolo nella società, nel presente lavoro ci si propone l’obiettivo di comparare il pensiero e l’opera di due scrittori di lingua tedesca solo apparentemente distanti per contesto storico e culturale, Bertolt Brecht (1898-1956) e Robert Menasse (1954). I due autori, pur riconoscendo le potenzialità rivoluzionarie detenute dagli intellettuali a fronte del potere costituito, pongono alla berlina, parodiano in maniera dissacratoria, la contrastata “missione” degli intellettuali nella realtà del Novecento e della contemporaneità. L’analisi condotta dai due scrittori attraverso la loro arte è, agli occhi di chi scrive, funzionale alla comprensione della contraddittoria posizione degli scrittori contemporanei, stretti tra la “crisi” dell’intellettuale (Lyotard 1984, Bauman 1987, Lepenies 1992, Bourdieu 1994, Said 1995) e l’ambizione, tutta contemporanea, di farsi novelli Sartre di questo tempo (Menasse in Bartsch-Holler 2004). Il pensiero dei due scrittori verrà quindi analizzato alla luce della letteratura critica sulla funzione dell’intellettuale nel presente, sulla sua presunta crisi e riduzione all’immobilismo e all’involuzione. Obiettivo del presente lavoro è delucidare una costante che, inaugurata nell’opera dello scrittore di Augusta attraverso un manifesto scetticismo e la parodia di una missione intellettuale fatta di vuoti proclami, soprattutto in occasione di consessi di pensatori a fronte della “barbarie”, trova conferma nella produzione letteraria più attuale, laddove il gioco postmoderno tende a negare i principi stessi su cui si incardina e, attraverso la dissacrante parodia della figura dell’intellettuale che, nell’ambizione di riconoscer il progetto del Weltgeist nella contemporaneità, puntualmente approda a frustranti processi involutivi, alla carica di libero docenti da bar e alla rinuncia di qualsiasi prospettiva autoriale.
2015
Intellettuali; Bertolt Brecht; Robert Menasse
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