Contemporary cities: understanding and measuring the cultural dimension Today, more than ever, public policies are requested to sustain the creation or development of an economy based on the cultural heritage, capable of regenerating the urban fabric and public spaces. In an attempt to provide a picture of the historic district of Castello (Cagliari) as urban cultural heritage, using a proper “scale of value”, we faced the inadequacy of available tools, since in Italy the economic dimension of culture is provided by statistical indicators, measuring a generic offer and its satisfaction rate. For the purposes of this work we reviewed the models internationally adopted by qualified organizations such as the OECD, UNESCO, and the European experience of the LEG Culture and the Eurostat Task Force, noting that a specific system of harmonized measures for the description of the cultural sphere, is definitely missing. The Framework Convention of the European Council on the "Value of cultural heritage for society" (Faro, 2005), signed by Italy in 2013, integrates existing international instruments, recognising the need to put people and human values at the centre of an enlarged and cross-disciplinary concept of cultural heritage and emphasising the value and potential of cultural heritage as a resource for sustainable development and the quality of people's life improvement. On the other hand the European Urban Agenda and the EU Cohesion Policies triggered by the Structural Funds 2014-2020, urge for institutional changes and investments, through an integrated and place-based policy that involve citizens and civil society in urban renewal programmes. The adoption of models geared to foster civic leadership to increase awareness of the value of cultural heritage and its contribution to the welfare of individuals, seems to be the prerogative to realize the promotion of cultural diversity and the building of a fair society, in accordance to the principles of democratization of culture and open government supported by European policies.

Oggi, più che mai, le politiche pubbliche sono chiamate a sostenere la creazione o lo sviluppo di un'economia basata sul patrimonio culturale, in grado di rigenerare il tessuto urbano e gli spazi pubblici. Nel tentativo di fornire un profilo del quartiere storico di Castello (Cagliari) come patrimonio culturale urbano, utilizzando una "scala di valori" corretta, ci si scontra con l'inadeguatezza degli strumenti disponibili. Infatti in Italia la dimensione economica della cultura viene misurata attraverso indicatori statistici, che forniscono la misurazione di una generica offerta e il suo tasso di soddisfazione. Ai fini di questo lavoro abbiamo esaminato i modelli adottati a livello internazionale da organizzazioni qualificate come l'OCSE, l'UNESCO, e l'esperienza europea del LEG Culture e della Task Force dell'Eurostat, rilevando che non esiste un sistema specifico di misure armonizzate per la descrizione della sfera culturale. La Convenzione quadro del Consiglio europeo sul "valore del patrimonio culturale per la società" (Faro, 2005), sottoscritta dall'Italia nel 2013, integra gli strumenti internazionali esistenti, riconoscendo la necessità di mettere le persone e i valori umani al centro di una concezione più ampia e interdisciplinare di patrimonio culturale e sottolineando il valore e il potenziale del patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita delle persone. D'altra parte l'Agenda urbana europea e le politiche di coesione dell'Unione europea, sostenute dai fondi strutturali 2014-2020, sollecita i cambiamenti e gli investimenti istituzionali, attraverso una politica integrata che coinvolge i cittadini e la società civile nei programmi di riqualificazione urbana. L'adozione di modelli orientata a favorire la leadership civica per aumentare la consapevolezza del valore del patrimonio culturale e il suo contributo al benessere degli individui, sembra essere la prerogativa per realizzare la promozione della diversità culturale e la costruzione di una società giusta, in conformità ai principi di democratizzazione della cultura e di governo aperto sostenuti da politiche europee.

Comprendere e misurare la dimensione culturale della città contemporanea

CADEDDU, BARBARA
2015-01-01

Abstract

Contemporary cities: understanding and measuring the cultural dimension Today, more than ever, public policies are requested to sustain the creation or development of an economy based on the cultural heritage, capable of regenerating the urban fabric and public spaces. In an attempt to provide a picture of the historic district of Castello (Cagliari) as urban cultural heritage, using a proper “scale of value”, we faced the inadequacy of available tools, since in Italy the economic dimension of culture is provided by statistical indicators, measuring a generic offer and its satisfaction rate. For the purposes of this work we reviewed the models internationally adopted by qualified organizations such as the OECD, UNESCO, and the European experience of the LEG Culture and the Eurostat Task Force, noting that a specific system of harmonized measures for the description of the cultural sphere, is definitely missing. The Framework Convention of the European Council on the "Value of cultural heritage for society" (Faro, 2005), signed by Italy in 2013, integrates existing international instruments, recognising the need to put people and human values at the centre of an enlarged and cross-disciplinary concept of cultural heritage and emphasising the value and potential of cultural heritage as a resource for sustainable development and the quality of people's life improvement. On the other hand the European Urban Agenda and the EU Cohesion Policies triggered by the Structural Funds 2014-2020, urge for institutional changes and investments, through an integrated and place-based policy that involve citizens and civil society in urban renewal programmes. The adoption of models geared to foster civic leadership to increase awareness of the value of cultural heritage and its contribution to the welfare of individuals, seems to be the prerogative to realize the promotion of cultural diversity and the building of a fair society, in accordance to the principles of democratization of culture and open government supported by European policies.
2015
978-88-492-3174-8
Oggi, più che mai, le politiche pubbliche sono chiamate a sostenere la creazione o lo sviluppo di un'economia basata sul patrimonio culturale, in grado di rigenerare il tessuto urbano e gli spazi pubblici. Nel tentativo di fornire un profilo del quartiere storico di Castello (Cagliari) come patrimonio culturale urbano, utilizzando una "scala di valori" corretta, ci si scontra con l'inadeguatezza degli strumenti disponibili. Infatti in Italia la dimensione economica della cultura viene misurata attraverso indicatori statistici, che forniscono la misurazione di una generica offerta e il suo tasso di soddisfazione. Ai fini di questo lavoro abbiamo esaminato i modelli adottati a livello internazionale da organizzazioni qualificate come l'OCSE, l'UNESCO, e l'esperienza europea del LEG Culture e della Task Force dell'Eurostat, rilevando che non esiste un sistema specifico di misure armonizzate per la descrizione della sfera culturale. La Convenzione quadro del Consiglio europeo sul "valore del patrimonio culturale per la società" (Faro, 2005), sottoscritta dall'Italia nel 2013, integra gli strumenti internazionali esistenti, riconoscendo la necessità di mettere le persone e i valori umani al centro di una concezione più ampia e interdisciplinare di patrimonio culturale e sottolineando il valore e il potenziale del patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita delle persone. D'altra parte l'Agenda urbana europea e le politiche di coesione dell'Unione europea, sostenute dai fondi strutturali 2014-2020, sollecita i cambiamenti e gli investimenti istituzionali, attraverso una politica integrata che coinvolge i cittadini e la società civile nei programmi di riqualificazione urbana. L'adozione di modelli orientata a favorire la leadership civica per aumentare la consapevolezza del valore del patrimonio culturale e il suo contributo al benessere degli individui, sembra essere la prerogativa per realizzare la promozione della diversità culturale e la costruzione di una società giusta, in conformità ai principi di democratizzazione della cultura e di governo aperto sostenuti da politiche europee.
Sviluppo urbano, Politiche Pubbliche, Agenda Urbana europea
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