Il volume si propone di rispondere innanzitutto a una precisa esigenza di natura didattica, quella di avvicinare il lettore alla pratica della sceneggiatura desunta (o découpage), che consiste nel descrivere un intero film o anche solo un suo frammento più o meno esteso registrando con estrema fedeltà tutti i materiali (visivi e sonori) che lo costituiscono. La sceneggiatura desunta, che appare il mezzo più indicato per giungere a identificare le soluzioni tecnico-lingustiche ricorrenti in un film e per coglierne i valori espressivi predominanti, rappresenta un’insostituibile premessa alla vera e propria analisi testuale, di cui contiene un primo abbozzo magari allo stato embrionale poiché è già il risultato di un’ipotesi interpretativa. Nel libro vengono affrontati numerosi problemi legati alla pratica della sceneggiatura desunta a partire da singole figure ed elementi del linguaggio cinematografico quali l’inquadratura, le grandezze scalari, i movimenti di macchina, la colonna sonora, il montaggio e i raccordi. E vengono poi proposti esempi concreti di découpage come anche della suddivisione di un film in sequenze, riferendosi prevalentemente a due celebri film italiani, rappresentativi di moduli diversi di scrittura cinematografica, classica e moderna: Sciuscià (1946, di Vittorio De Sica) e Prima della rivoluzione (1964, di Bernardo Bertolucci). Completano il volume un esame dei modelli descrittivi messi a punto dagli autori di altrettante analisi filmiche pubblicate nel ventennio che va dai primi anni Settanta agli anni Novanta, e la discussione dei problemi suscitati dalla diffusione delle nuove tecnologie.

Il cinema trascritto. Strumenti per l'analisi del film

BRUNI, DAVID
2006-01-01

Abstract

Il volume si propone di rispondere innanzitutto a una precisa esigenza di natura didattica, quella di avvicinare il lettore alla pratica della sceneggiatura desunta (o découpage), che consiste nel descrivere un intero film o anche solo un suo frammento più o meno esteso registrando con estrema fedeltà tutti i materiali (visivi e sonori) che lo costituiscono. La sceneggiatura desunta, che appare il mezzo più indicato per giungere a identificare le soluzioni tecnico-lingustiche ricorrenti in un film e per coglierne i valori espressivi predominanti, rappresenta un’insostituibile premessa alla vera e propria analisi testuale, di cui contiene un primo abbozzo magari allo stato embrionale poiché è già il risultato di un’ipotesi interpretativa. Nel libro vengono affrontati numerosi problemi legati alla pratica della sceneggiatura desunta a partire da singole figure ed elementi del linguaggio cinematografico quali l’inquadratura, le grandezze scalari, i movimenti di macchina, la colonna sonora, il montaggio e i raccordi. E vengono poi proposti esempi concreti di découpage come anche della suddivisione di un film in sequenze, riferendosi prevalentemente a due celebri film italiani, rappresentativi di moduli diversi di scrittura cinematografica, classica e moderna: Sciuscià (1946, di Vittorio De Sica) e Prima della rivoluzione (1964, di Bernardo Bertolucci). Completano il volume un esame dei modelli descrittivi messi a punto dagli autori di altrettante analisi filmiche pubblicate nel ventennio che va dai primi anni Settanta agli anni Novanta, e la discussione dei problemi suscitati dalla diffusione delle nuove tecnologie.
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