Al genere Yersinia appartengono diverse specie batteriche ampiamente diffuse in natura, alcune delle quali come la stessa Yersinia pseudotuberculosis sono ritenute responsabili di patologie animali (specialmente nei roditori) e umane [1]. Nell’uomo, infatti, tale microrganismo è coinvolto in casi di appendicite e linfadenite mesenterica, diarrea e setticemia [2, 3]; in diverse specie animali può essere responsabile di affezioni enteriche ed essere isolato in casi di placentite con aborto e mastite nelle pecore [4-6]. Anche gli animali selvatici e in particolare gli uccelli sono considerati riserve importanti del germe. La contaminazione del suolo e delle acque contribuisce alla trasmissione all’uomo e ciò suggerisce interazioni tra ospiti e ambiente. L’isolamento di Yersinia pseudotuberculosis nel corso di indagini batteriologiche, condotte a scopo diagnostico nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, su latte e feti ovini e caprini, ha suggerito di verificare il ruolo di queste specie animali quali diffusori di Y. pseudotuberculosis nell’ambiente e quindi all’uomo. Aquesto proposito si è inteso valutare la presenza del microrganismo anche in soggetti umani interessati da alcune patologie enteriche.
Ricerca di Yersinia pseudotuberculosis negli ovi-caprini come potenziali diffusori nell'ambiente; valutazione dei determinanti di patogenicità dei ceppi presenti nel territorio della Sardegna e loro eventuale ruolo patogenetico nell'uomo
ORRU, GERMANO;
2006-01-01
Abstract
Al genere Yersinia appartengono diverse specie batteriche ampiamente diffuse in natura, alcune delle quali come la stessa Yersinia pseudotuberculosis sono ritenute responsabili di patologie animali (specialmente nei roditori) e umane [1]. Nell’uomo, infatti, tale microrganismo è coinvolto in casi di appendicite e linfadenite mesenterica, diarrea e setticemia [2, 3]; in diverse specie animali può essere responsabile di affezioni enteriche ed essere isolato in casi di placentite con aborto e mastite nelle pecore [4-6]. Anche gli animali selvatici e in particolare gli uccelli sono considerati riserve importanti del germe. La contaminazione del suolo e delle acque contribuisce alla trasmissione all’uomo e ciò suggerisce interazioni tra ospiti e ambiente. L’isolamento di Yersinia pseudotuberculosis nel corso di indagini batteriologiche, condotte a scopo diagnostico nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, su latte e feti ovini e caprini, ha suggerito di verificare il ruolo di queste specie animali quali diffusori di Y. pseudotuberculosis nell’ambiente e quindi all’uomo. Aquesto proposito si è inteso valutare la presenza del microrganismo anche in soggetti umani interessati da alcune patologie enteriche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.