Le zone costiere della Sardegna sono interessate da una forte pressione infrastrutturale e, soprattutto durante il periodo estivo, da una notevole pressione demografico – turistica. La risposta dei sistemi costieri in generale (ed in modo particolare delle spiagge), è inoltre fortemente condizionata dagli scenari globali di cambiamento climatico in atto. Questa riconosciuta situazione d’instabilità climatica rende ancora più fragile e precario l’equilibrio dei sistemi spiaggia-duna aumentandone la dinamicità. Su tutta l’Isola si manifestano segnali di sofferenza ambientale dei litorali quali l’accelerazione di processi di modificazione degli assetti sedimentari e dell’arretramento, la riduzione degli habitat naturali, la persistenza e il verificarsi di fenomeni di inquinamento. A questo si aggiunga che la straordinaria qualità delle spiagge sarde dipende in ultima analisi dalla qualità e ricchezza tipologica delle sabbie che le costituiscono. Sabbie che, negli ultimi 30 anni, stiamo disperdendo e consumando a causa dell’uso spesso non corretto della risorsa. Come insegna l’esperienza del ripascimento del Poetto, questi materiali sono non riproducibili artificialmente. Dovrebbero essere tutelati come una risorsa dal valore assoluto. Il Comune di Palau, consapevole di questa grave situazione d’emergenza ha voluto impostare un serio lavoro di approfondimento della conoscenza, di messa a punto di un nuovo metodo di lavoro e avviamento del monitoraggio su basi scientifiche. Sulla base di questi sperimentare e promuovere buone pratiche di gestione (cfr allegati). Inoltre grande importanza riveste in questa ottica l’uso di questi dati scientifici per la pianificazione ed in particolare per supportare la redazione, da parte dei Comuni, dei Piani di Utilizzo dei Litorali(PUL). Per accompagnare questo processo, con la DGR 29/15 del 22.05.2008, sono state definitivamente adottate le “Direttive per la redazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale” che disciplinano l'esercizio delle funzioni amministrative relative all'utilizzazione del demanio marittimo e di zone di mare territoriale, nonché gli usi turistico ricreativi degli ambiti demaniali marittimi laddove tali destinazioni d'uso siano previste nel PUL. Queste direttive richiederebbero, per alcuni aspetti, un completamento ed una urgente revisione perché non tengono conto della estrema dinamicità delle spiagge e dei corpi dunali (anche in funzione della variazione climatica in atto e degli impatti dovuti all’uso della risorsa). Il progetto GERER è considerato dai ricercatori dell’OCEANS (e non solo) “il progetto Pilota” che ha voluto dare un contributo alle complesse problematiche relative alla dinamica dei corpi sabbiosi costieri, alla gestione ed all’uso dei sistemi di spiaggia per le Amministrazioni direttamente interessate basato su una robusta conoscenza scientifica. Il Progetto ha previsto e attuato le seguenti fasi: - creazione di una banca dati comune, attraverso il ricorso a laboratori, mezzi e strumenti avanzati per il monitoraggio del sistema spiaggia; - ampliamento del quadro conoscitivo relativo ai meccanismi di funzionamento dei sistemi di spiaggia; - elaborazione delle informazioni provenienti dal monitoraggio delle spiagge campione per la formulazione di proposte di gestione integrata della risorsa costiera e valorizzazione, secondo le direttrici dello sviluppo sostenibile.

MONITORAGGIO DELLE DINAMICHE IN ATTO SUI SISTEMI LITORALI DI TRE SPIAGGE CAMPIONE CON L'APPLICAZIONE DI MODELLI DI SIMULAZIONE PER LA DETERMINAZIONE DEL REGIME SEDIMENTOLOGICO

DEMURO, SANDRO;
2009-01-01

Abstract

Le zone costiere della Sardegna sono interessate da una forte pressione infrastrutturale e, soprattutto durante il periodo estivo, da una notevole pressione demografico – turistica. La risposta dei sistemi costieri in generale (ed in modo particolare delle spiagge), è inoltre fortemente condizionata dagli scenari globali di cambiamento climatico in atto. Questa riconosciuta situazione d’instabilità climatica rende ancora più fragile e precario l’equilibrio dei sistemi spiaggia-duna aumentandone la dinamicità. Su tutta l’Isola si manifestano segnali di sofferenza ambientale dei litorali quali l’accelerazione di processi di modificazione degli assetti sedimentari e dell’arretramento, la riduzione degli habitat naturali, la persistenza e il verificarsi di fenomeni di inquinamento. A questo si aggiunga che la straordinaria qualità delle spiagge sarde dipende in ultima analisi dalla qualità e ricchezza tipologica delle sabbie che le costituiscono. Sabbie che, negli ultimi 30 anni, stiamo disperdendo e consumando a causa dell’uso spesso non corretto della risorsa. Come insegna l’esperienza del ripascimento del Poetto, questi materiali sono non riproducibili artificialmente. Dovrebbero essere tutelati come una risorsa dal valore assoluto. Il Comune di Palau, consapevole di questa grave situazione d’emergenza ha voluto impostare un serio lavoro di approfondimento della conoscenza, di messa a punto di un nuovo metodo di lavoro e avviamento del monitoraggio su basi scientifiche. Sulla base di questi sperimentare e promuovere buone pratiche di gestione (cfr allegati). Inoltre grande importanza riveste in questa ottica l’uso di questi dati scientifici per la pianificazione ed in particolare per supportare la redazione, da parte dei Comuni, dei Piani di Utilizzo dei Litorali(PUL). Per accompagnare questo processo, con la DGR 29/15 del 22.05.2008, sono state definitivamente adottate le “Direttive per la redazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale” che disciplinano l'esercizio delle funzioni amministrative relative all'utilizzazione del demanio marittimo e di zone di mare territoriale, nonché gli usi turistico ricreativi degli ambiti demaniali marittimi laddove tali destinazioni d'uso siano previste nel PUL. Queste direttive richiederebbero, per alcuni aspetti, un completamento ed una urgente revisione perché non tengono conto della estrema dinamicità delle spiagge e dei corpi dunali (anche in funzione della variazione climatica in atto e degli impatti dovuti all’uso della risorsa). Il progetto GERER è considerato dai ricercatori dell’OCEANS (e non solo) “il progetto Pilota” che ha voluto dare un contributo alle complesse problematiche relative alla dinamica dei corpi sabbiosi costieri, alla gestione ed all’uso dei sistemi di spiaggia per le Amministrazioni direttamente interessate basato su una robusta conoscenza scientifica. Il Progetto ha previsto e attuato le seguenti fasi: - creazione di una banca dati comune, attraverso il ricorso a laboratori, mezzi e strumenti avanzati per il monitoraggio del sistema spiaggia; - ampliamento del quadro conoscitivo relativo ai meccanismi di funzionamento dei sistemi di spiaggia; - elaborazione delle informazioni provenienti dal monitoraggio delle spiagge campione per la formulazione di proposte di gestione integrata della risorsa costiera e valorizzazione, secondo le direttrici dello sviluppo sostenibile.
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