La storia dell’ospedale Rizzeddu di Sassari prende le mosse dall’anno della sua fondazione — il 1904 —, da quando cioè in ottemperanza al quadro normativo anche la città turritana si adoperò per costruire una struttura per i propri malati di mente che, in precedenza, erano ricoverati presso l’ospedale cittadino, a Cagliari, o addirittura a Genova. Per il nosocomio venne scelta un’ampia area circondata da alte mura, così da separare nettamente il destino degli ammalati da quello della comunità cittadina. Una volta fatto ingresso nel nosocomio i degenti venivano privati dei loro effetti personali, sistemati in appositi sacchetti, stipati all’interno di un armadio. All’uscita dall’ospedale gli effetti venivano resi, ma spesso l’operazione non avveniva perché l’ammalato era deceduto e nessuno si curava di recuperarne le povere cose. La storia ricostruita in questo saggio, si avvale del ritrovamento dell’armadio e dei sacchetti, veri e propri archivi privati, le cui originali carte, del tutto inedite e ora finalmente portate alla luce, accanto a qualche documento erano riposte insieme a degli oggetti personali. Storie entro la più complessa storia dell’ospedale, i sacchetti hanno conservato intatte le memorie personali di un’umanità colta nell’istante più straziante, quello del ricovero e della perdita della personalità nell’universo concentrazionario.

L’olocausto della follia e la memoria liberata. L’ospedale psichiatrico di Sassari: storia e testimonianze (1904-1998)

DI FELICE, MARIA LUISA
2008-01-01

Abstract

La storia dell’ospedale Rizzeddu di Sassari prende le mosse dall’anno della sua fondazione — il 1904 —, da quando cioè in ottemperanza al quadro normativo anche la città turritana si adoperò per costruire una struttura per i propri malati di mente che, in precedenza, erano ricoverati presso l’ospedale cittadino, a Cagliari, o addirittura a Genova. Per il nosocomio venne scelta un’ampia area circondata da alte mura, così da separare nettamente il destino degli ammalati da quello della comunità cittadina. Una volta fatto ingresso nel nosocomio i degenti venivano privati dei loro effetti personali, sistemati in appositi sacchetti, stipati all’interno di un armadio. All’uscita dall’ospedale gli effetti venivano resi, ma spesso l’operazione non avveniva perché l’ammalato era deceduto e nessuno si curava di recuperarne le povere cose. La storia ricostruita in questo saggio, si avvale del ritrovamento dell’armadio e dei sacchetti, veri e propri archivi privati, le cui originali carte, del tutto inedite e ora finalmente portate alla luce, accanto a qualche documento erano riposte insieme a degli oggetti personali. Storie entro la più complessa storia dell’ospedale, i sacchetti hanno conservato intatte le memorie personali di un’umanità colta nell’istante più straziante, quello del ricovero e della perdita della personalità nell’universo concentrazionario.
2008
978-88-498-1935-9
Ospedale psichiatrico Rizzeddu; Sassari; Storia sanitaria; Psichiatria; Archivi; Universo concentrazionario
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
tradirittoestoria.pdf

Solo gestori archivio

Descrizione: articolo principale
Tipologia: versione editoriale
Dimensione 1.07 MB
Formato Adobe PDF
1.07 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/26106
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact