Il lemma “Esuli, Patrioti, Rifugiati” - redatto per il Dizionario del Liberalismo italiano, che costituisce una importante opera storiografica sull’apporto di un movimento ideale e politico centrale nella storia italiana - prende in esame il fenomeno migratorio che fin dall’Ottocento vide molti liberali confluire nelle fila di coloro che dovettero lasciare il proprio paese fino a quando, con l’unificazione nazionale, si crearono le condizioni per un ritorno in patria. Nel Novecento, con l’affermarsi della dittatura fascista, l’esodo liberale antifascista assunse dimensioni ancora maggiori: politici e uomini di cultura, ma anche emigrati per ragioni di lavoro che coniugavano le loro necessità esistenziali con gli ideali di opposizione e disprezzo per la dittatura fascista, dovettero cercare mezzi di sopravvivenza e risorse economiche in Paesi liberi, principalmente la Francia, la Svizzera, l’Inghilterra, gli Stati Uniti. Il lemma mette in evidenza l’importanza della stampa dell’emigrazione italiana, politica e del lavoro, ricchissima, che documenta in modo significativo l’impegno dei liberali italiani per il ritorno della libertà, un impegno che fu notevolmente sostenuto dalla Concentrazione antifascista e dall’Unione giornalisti italiani Giovanni Amendola. Ma contiene anche imprescindibili riferimenti a coloro che, come Benedetto Croce, Luigi Albertini, Alberto Bergamini, Ettore Janni, fedeli a ideali liberali e democratici, resistettero in patria, quasi fossero in un paese straniero, vivendo una condizione psicologica qualificata dalla storiografia come “emigrazione interna”: una separazione consapevole dalla vita della comunità nazionale, con una sofferta contrazione dei propri rapporti professionali e personali, coniugata al culto clandestino, entro cerchie ristrette, dell’eresia politica e culturale che li accomunava a coloro che si rifugiarono fuori dai confini nazionali.

Esuli, patrioti e rifugiati

PISANO, LAURA
2011-01-01

Abstract

Il lemma “Esuli, Patrioti, Rifugiati” - redatto per il Dizionario del Liberalismo italiano, che costituisce una importante opera storiografica sull’apporto di un movimento ideale e politico centrale nella storia italiana - prende in esame il fenomeno migratorio che fin dall’Ottocento vide molti liberali confluire nelle fila di coloro che dovettero lasciare il proprio paese fino a quando, con l’unificazione nazionale, si crearono le condizioni per un ritorno in patria. Nel Novecento, con l’affermarsi della dittatura fascista, l’esodo liberale antifascista assunse dimensioni ancora maggiori: politici e uomini di cultura, ma anche emigrati per ragioni di lavoro che coniugavano le loro necessità esistenziali con gli ideali di opposizione e disprezzo per la dittatura fascista, dovettero cercare mezzi di sopravvivenza e risorse economiche in Paesi liberi, principalmente la Francia, la Svizzera, l’Inghilterra, gli Stati Uniti. Il lemma mette in evidenza l’importanza della stampa dell’emigrazione italiana, politica e del lavoro, ricchissima, che documenta in modo significativo l’impegno dei liberali italiani per il ritorno della libertà, un impegno che fu notevolmente sostenuto dalla Concentrazione antifascista e dall’Unione giornalisti italiani Giovanni Amendola. Ma contiene anche imprescindibili riferimenti a coloro che, come Benedetto Croce, Luigi Albertini, Alberto Bergamini, Ettore Janni, fedeli a ideali liberali e democratici, resistettero in patria, quasi fossero in un paese straniero, vivendo una condizione psicologica qualificata dalla storiografia come “emigrazione interna”: una separazione consapevole dalla vita della comunità nazionale, con una sofferta contrazione dei propri rapporti professionali e personali, coniugata al culto clandestino, entro cerchie ristrette, dell’eresia politica e culturale che li accomunava a coloro che si rifugiarono fuori dai confini nazionali.
2011
9788849831054
Liberalismo; Dizionario; Italiano
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