Il Manuale del Recupero delle architetture in terra cruda, si occupa del vasto territorio regionale delle argille, quell’insieme variegato di pianure che comprende tutti i Campidani, da nord a sud, la valle meridionale del Cixerri e la piana costiera sud orientale del Sarrabus. Si tratta di aree tra le più ricche e complesse della Sardegna, unificate dagli orizzonti piatti delle argille, dalla cultura abitativa della casa a corte e dalla tecnologia costruttiva del muro in mattoni di terra cruda. Questo elemento di fabbrica, che negli edifici in cui rimane a vista appare letteralmente “estruso” dal suolo, ha costituito per secoli la cultura materiale dell’edilizia di queste aree, coprendo una vasta gamma di esigenze abitative, dalle case minime ai palazzi, ivi comprese le nuove forme classiciste e liberty tra ‘800 e ‘900. Solo negli ultimi decenni si è posto il problema gravissimo della perdita dei saperi e delle abilità costruttive, in parallelo con una forte crisi dell’identità e del valore culturale dei contesti della terra cruda. Il Manuale ha proprio lo specifico obiettivo, nell’ambito più ampio delle strategie regionali di tutela dell’identità culturale del “paesaggio insediativo storico” e del suo patrimonio edilizio, di contribuire alla definizione di linee guida per il recupero dell’architettura di base storico-tradizionale. Questo patrimonio è messo in crisi da processi generali di abbandono e spopolamento, o, nelle poche aree urbane, di utilizzo speculativo e improprio, ma è anche sensibilmente alterato da interventi operati con insufficiente consapevolezza rispetto alle pratiche e alle regole della cultura costruttiva pre-moderna di questi contesti. Questo Volume è integrato da un “Manuale Tematico” della costruzione in terra cruda, che tratta l’argomento con tutte le specificità tecnologiche e scientifiche che richiede un materiale “sensibile”, intrinsecamente ecologico e perciò di estremo interesse anche contemporaneo, ma che ha vissuto una stagione di decisa rimozione, che ha rischiato di farlo uscire dal novero delle pratiche costruttive correnti.

I Manuali del Recupero dei Centri Storici della Sardegna. Architettura in terra cruda dei Campidani, del Cixerri e del Sarrabus

SANNA, ANTONELLO;ATZENI, CARLO
2008-01-01

Abstract

Il Manuale del Recupero delle architetture in terra cruda, si occupa del vasto territorio regionale delle argille, quell’insieme variegato di pianure che comprende tutti i Campidani, da nord a sud, la valle meridionale del Cixerri e la piana costiera sud orientale del Sarrabus. Si tratta di aree tra le più ricche e complesse della Sardegna, unificate dagli orizzonti piatti delle argille, dalla cultura abitativa della casa a corte e dalla tecnologia costruttiva del muro in mattoni di terra cruda. Questo elemento di fabbrica, che negli edifici in cui rimane a vista appare letteralmente “estruso” dal suolo, ha costituito per secoli la cultura materiale dell’edilizia di queste aree, coprendo una vasta gamma di esigenze abitative, dalle case minime ai palazzi, ivi comprese le nuove forme classiciste e liberty tra ‘800 e ‘900. Solo negli ultimi decenni si è posto il problema gravissimo della perdita dei saperi e delle abilità costruttive, in parallelo con una forte crisi dell’identità e del valore culturale dei contesti della terra cruda. Il Manuale ha proprio lo specifico obiettivo, nell’ambito più ampio delle strategie regionali di tutela dell’identità culturale del “paesaggio insediativo storico” e del suo patrimonio edilizio, di contribuire alla definizione di linee guida per il recupero dell’architettura di base storico-tradizionale. Questo patrimonio è messo in crisi da processi generali di abbandono e spopolamento, o, nelle poche aree urbane, di utilizzo speculativo e improprio, ma è anche sensibilmente alterato da interventi operati con insufficiente consapevolezza rispetto alle pratiche e alle regole della cultura costruttiva pre-moderna di questi contesti. Questo Volume è integrato da un “Manuale Tematico” della costruzione in terra cruda, che tratta l’argomento con tutte le specificità tecnologiche e scientifiche che richiede un materiale “sensibile”, intrinsecamente ecologico e perciò di estremo interesse anche contemporaneo, ma che ha vissuto una stagione di decisa rimozione, che ha rischiato di farlo uscire dal novero delle pratiche costruttive correnti.
2008
978-88-496-2441-0
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