Lo studio si propone di approfondire i contenuti più recenti del principio di tutela del legittimo affidamento applicato nei rapporti tra pubblica amministrazione e privato, e di individuare una posizione soggettiva meritevole di protezione con alcuni profili di autonomia. Più precisamente, l'indagine riguarda alcuni significativi istituti per i quali è possibile riscontrare occasioni di conflitto tra la condotta dell'amministrazione ed il pregiudizio di affidamenti da essa stessa suscitati nei soggetti privati con una precedente attività consistente in provvedimenti, in accordi o in meri comportamenti. E' assai significativo il confronto con l'ordinamento comunitario ove il legittimo affidamento è principio fondamentale "non scritto" collegato alla certezza del diritto e frequentemente richiamato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia, che ha assunto anche in questo caso la funzione "creativa" di elaborazione di regole generali comuni, per la tutela di una situazione soggettiva rilevante. Peraltro, la natura di principio fondamentale impone la necessaria applicazione nell'amministrazione indiretta e nella "coamministrazione" senza alcuna specifica previsione legislativa, con inevitabili spunti di dibattito per le diverse soluzioni adottate dal diritto amministrativo nazionale e dalla giurisprudenza, le esigenze di adeguamento - anche considerando il richiamo ai "principi dell'ordinamento comunitario" contenuto nell'art. 1, primo comma, della legge 11 febbraio 2005, n. 15 (di modifica e di integrazione della legge n. 241 del 1990) - e di coerenza con il principio di effettività della tutela delle posizioni soggettive.

La tutela del legittimo affidamento del privato nei confronti della pubblica amministrazione

ANTONIAZZI, SANDRA
2005-01-01

Abstract

Lo studio si propone di approfondire i contenuti più recenti del principio di tutela del legittimo affidamento applicato nei rapporti tra pubblica amministrazione e privato, e di individuare una posizione soggettiva meritevole di protezione con alcuni profili di autonomia. Più precisamente, l'indagine riguarda alcuni significativi istituti per i quali è possibile riscontrare occasioni di conflitto tra la condotta dell'amministrazione ed il pregiudizio di affidamenti da essa stessa suscitati nei soggetti privati con una precedente attività consistente in provvedimenti, in accordi o in meri comportamenti. E' assai significativo il confronto con l'ordinamento comunitario ove il legittimo affidamento è principio fondamentale "non scritto" collegato alla certezza del diritto e frequentemente richiamato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia, che ha assunto anche in questo caso la funzione "creativa" di elaborazione di regole generali comuni, per la tutela di una situazione soggettiva rilevante. Peraltro, la natura di principio fondamentale impone la necessaria applicazione nell'amministrazione indiretta e nella "coamministrazione" senza alcuna specifica previsione legislativa, con inevitabili spunti di dibattito per le diverse soluzioni adottate dal diritto amministrativo nazionale e dalla giurisprudenza, le esigenze di adeguamento - anche considerando il richiamo ai "principi dell'ordinamento comunitario" contenuto nell'art. 1, primo comma, della legge 11 febbraio 2005, n. 15 (di modifica e di integrazione della legge n. 241 del 1990) - e di coerenza con il principio di effettività della tutela delle posizioni soggettive.
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