Le spiagge della Sardegna sono interessate da una forte pressione infrastrutturale e, soprattutto durante il periodo estivo, da una notevole pressione demografico – turistica. La risposta dei sistemi di spiaggia è, inoltre, fortemente influenzata dagli scenari globali di cambiamento climatico in atto. Questa documentata situazione d’instabilità climatica rende ancora più fragile e precario l’equilibrio del sistema spiaggia-duna aumentandone le criticità. In molte spiagge sono evidenti segnali di sofferenza ambientale quali: l’accelerazione dei processi di modificazione degli assetti sedimentari e dell’arretramento, la riduzione/frammentazione degli habitat dunali causata, prevalentemente, dalla persistenza di cattive pratiche gestionali. A questo si aggiunga che la straordinaria qualità delle spiagge sarde e galluresi dipende, in ultima analisi, dalla qualità e ricchezza tipologica delle sabbie che le costituiscono. Sabbie che, negli ultimi 30 anni, stiamo disperdendo e consumando a causa dell’uso spesso non corretto della risorsa. Come insegna l’esperienza del ripascimento della spiaggia del Poetto (Cagliari), questi materiali non sono riproducibili artificialmente. Dovrebbero essere tutelati come una risorsa dal valore assoluto. La Provincia Olbia Tempio, consapevole di questa grave situazione d’emergenza, ha voluto avviare, nel 2008, un lavoro di approfondimento della conoscenza e di utilizzo del nuovo metodo di monitoraggio, messo a punto su basi scientifiche dal Coastal and Marine Geology Group dell’Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino – OCEANS. Dal Dicembre 2008 la Provincia é diventata partner associato dell’OCEANS promuovendo l’acquisizione di nuovi dati. Sulla base di queste nuove conoscenze si intende sperimentare e promuovere buone pratiche di gestione ispirate a criteri di sviluppo sostenibile. In questa ottica, l’uso di questi dati scientifici, rivestirà grande importanza per la pianificazione. L’Atlante potrà costituire un valido strumento di supporto alla redazione, da parte dei Comuni, dei Piani di Utilizzo dei Litorali (PUL) e, più in generale, della diffusione di buone pratiche gestionali. Per accompagnare questo processo, con la DGR 29/15 del 22.05.2008, sono state definitivamente adottate le “Direttive per la redazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale”. Queste disciplinano l’esercizio delle funzioni amministrative relative all’utilizzazione del demanio marittimo e di zone di mare territoriale, nonché gli usi turistico ricreativi degli ambiti demaniali marittimi laddove tali destinazioni d’uso siano previste nel PUL. Sulla base delle conoscenze scientifiche fino ad oggi acquisite, queste direttive richiederebbero, per alcuni aspetti, un completamento ed una urgente revisione perché non tengono conto della estrema dinamicità delle spiagge e dei corpi dunali (anche in funzione della variazione climatica in atto e degli impatti dovuti all’uso non corretto della risorsa). Per la costruzione di questo repertorio strutturato, dedicato alle prime dieci spiagge campione, la Provincia di Olbia-Tempio ha potuto sfruttare l’esperienza maturata dai ricercatori dell’OCEANS nell’attuazione del progetto europeo INTERREG III A “Gestione Ambientale Integrata in Località ad Elevato Rischio d’Erosione GERER” e nell’esperienza di studio e monitoraggio sui sistemi dunali derivata dall’attuazione del progetto Life Nature PROVIDUNE che l’OCEANS sta coordinando a livello nazionale. I due Progetti, INTERREG IIIA-GERER e LIFE+ Nature and Biodiversity-PROVIDUNE, sono considerati dai ricercatori dell’OCEANS “i progetti Pilota” che stanno dando un contributo concreto alle complesse problematiche relative alla dinamica dei corpi sabbiosi costieri, alla gestione ed all’uso dei sistemi di spiaggia per le Amministrazioni direttamente interessate, basato su una robusta conoscenza scientifica.

Atlante delle spiagge della Gallura. Evoluzione recente, regime, assetti, tendenza e criticità di dieci sistemi di spiaggia campione

DEMURO, SANDRO;
2012-01-01

Abstract

Le spiagge della Sardegna sono interessate da una forte pressione infrastrutturale e, soprattutto durante il periodo estivo, da una notevole pressione demografico – turistica. La risposta dei sistemi di spiaggia è, inoltre, fortemente influenzata dagli scenari globali di cambiamento climatico in atto. Questa documentata situazione d’instabilità climatica rende ancora più fragile e precario l’equilibrio del sistema spiaggia-duna aumentandone le criticità. In molte spiagge sono evidenti segnali di sofferenza ambientale quali: l’accelerazione dei processi di modificazione degli assetti sedimentari e dell’arretramento, la riduzione/frammentazione degli habitat dunali causata, prevalentemente, dalla persistenza di cattive pratiche gestionali. A questo si aggiunga che la straordinaria qualità delle spiagge sarde e galluresi dipende, in ultima analisi, dalla qualità e ricchezza tipologica delle sabbie che le costituiscono. Sabbie che, negli ultimi 30 anni, stiamo disperdendo e consumando a causa dell’uso spesso non corretto della risorsa. Come insegna l’esperienza del ripascimento della spiaggia del Poetto (Cagliari), questi materiali non sono riproducibili artificialmente. Dovrebbero essere tutelati come una risorsa dal valore assoluto. La Provincia Olbia Tempio, consapevole di questa grave situazione d’emergenza, ha voluto avviare, nel 2008, un lavoro di approfondimento della conoscenza e di utilizzo del nuovo metodo di monitoraggio, messo a punto su basi scientifiche dal Coastal and Marine Geology Group dell’Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino – OCEANS. Dal Dicembre 2008 la Provincia é diventata partner associato dell’OCEANS promuovendo l’acquisizione di nuovi dati. Sulla base di queste nuove conoscenze si intende sperimentare e promuovere buone pratiche di gestione ispirate a criteri di sviluppo sostenibile. In questa ottica, l’uso di questi dati scientifici, rivestirà grande importanza per la pianificazione. L’Atlante potrà costituire un valido strumento di supporto alla redazione, da parte dei Comuni, dei Piani di Utilizzo dei Litorali (PUL) e, più in generale, della diffusione di buone pratiche gestionali. Per accompagnare questo processo, con la DGR 29/15 del 22.05.2008, sono state definitivamente adottate le “Direttive per la redazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale”. Queste disciplinano l’esercizio delle funzioni amministrative relative all’utilizzazione del demanio marittimo e di zone di mare territoriale, nonché gli usi turistico ricreativi degli ambiti demaniali marittimi laddove tali destinazioni d’uso siano previste nel PUL. Sulla base delle conoscenze scientifiche fino ad oggi acquisite, queste direttive richiederebbero, per alcuni aspetti, un completamento ed una urgente revisione perché non tengono conto della estrema dinamicità delle spiagge e dei corpi dunali (anche in funzione della variazione climatica in atto e degli impatti dovuti all’uso non corretto della risorsa). Per la costruzione di questo repertorio strutturato, dedicato alle prime dieci spiagge campione, la Provincia di Olbia-Tempio ha potuto sfruttare l’esperienza maturata dai ricercatori dell’OCEANS nell’attuazione del progetto europeo INTERREG III A “Gestione Ambientale Integrata in Località ad Elevato Rischio d’Erosione GERER” e nell’esperienza di studio e monitoraggio sui sistemi dunali derivata dall’attuazione del progetto Life Nature PROVIDUNE che l’OCEANS sta coordinando a livello nazionale. I due Progetti, INTERREG IIIA-GERER e LIFE+ Nature and Biodiversity-PROVIDUNE, sono considerati dai ricercatori dell’OCEANS “i progetti Pilota” che stanno dando un contributo concreto alle complesse problematiche relative alla dinamica dei corpi sabbiosi costieri, alla gestione ed all’uso dei sistemi di spiaggia per le Amministrazioni direttamente interessate, basato su una robusta conoscenza scientifica.
2012
978-88-8467-732-7
Dinamiche sedimentarie; Tendenza evolutiva; Nord Sardegna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/36354
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