Tra il XVI e XVII secolo, attraverso periodiche e accorte trattative, Orani e le altre 16 ville che facevano parte del marchesato, ridefinirono a proprio favore gli obblighi feudali nei confronti del loro signore. I vassalli seppero infatti trarre profitto dalle lunghe e tormentate liti ereditarie tra le famiglie spagnole che rivendicavano la titolarità del feudo. A realizzare questa complessa strategia fu una ristretta élite che riuscì ad accumulare cariche amministrative, bestiame terre e denaro. Dopo l’Editto delle chiudende (1820) questo ceto di notabili fu tra i principali beneficiari della divisione delle terre comuni e di quelle ex feudali.
Feudalità e ceti sociali nel Marchesato di Orani
TORE, GIANFRANCO
2011-01-01
Abstract
Tra il XVI e XVII secolo, attraverso periodiche e accorte trattative, Orani e le altre 16 ville che facevano parte del marchesato, ridefinirono a proprio favore gli obblighi feudali nei confronti del loro signore. I vassalli seppero infatti trarre profitto dalle lunghe e tormentate liti ereditarie tra le famiglie spagnole che rivendicavano la titolarità del feudo. A realizzare questa complessa strategia fu una ristretta élite che riuscì ad accumulare cariche amministrative, bestiame terre e denaro. Dopo l’Editto delle chiudende (1820) questo ceto di notabili fu tra i principali beneficiari della divisione delle terre comuni e di quelle ex feudali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.