La scuola di architettura istituita da Carlo Felice nel 1820 diventa operativa alla nomina nel 1841 del professore di Architettura Disegno e Ornato nella persona dell'architetto Gaetano Cima. Il prof. Cima, laureatosi a Torino (1830) sotto la guida di Ferdinando Bonsignore e specializzatosi a Roma all'Accademi a di San Luca, fu professore per lungo tempo (1841-1878). Sotto la sua guida a Cagliari studiarono architettura e disegno numerosi giovani. Di quarantuno di essi sono rimasti gli elaborati delle tesi che discussero tra il 1845 e il 1864 per essere dichiarati architetti civili. Tali tesi sono conservate presso la biblioteca del Dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari. I disegni (in media quattro tavole per tesi) realizzati a china ed acquerello rappresentano un'importante testimonianza grafica degli insegnamenti impartiti dal prof. Cima ai suoi allievi nell'arco dei tre anni in cui era articolato il corso. L'analisi della tecnica grafica adoperata nella loro realizzazione è un utile strumento per ricostruire il processo di creazione delle tavole. Il colore ad acquerello riveste notevole importanza nella realizzazione dei diesegni planimetrici d'insieme, in essi infatti l'esecutore mirava ad ottenere un effetto comunicativo che andasse oltre lo scema tecnico offerto da piante, prospetti e sezioni. Campiture colorate venivano utilizzate poi anche negli elaborati delle ortografie interne per evidenziale le parti sezionate e per completare le informazioni tecniche relative ai materiali utilizzati per gli interni. Nella comunicazione si intende analizzare nel dettaglio gli aspetti di uso dei colori su descritti non solo allo scopo di enumerare la casisitica in cui essi vengono utilizzati, ma soprattutto per operare un confronto delle tavole con gli strumenti didattici allora forniti agli studenti. In particolar modo si terrà conto dei testi sul disegno topografico a colori e sul disegno architettonico acquistati dal prof. Cima e suggeriti agli studenti per comprendere e padroneggiare le tecniche del disegno a colori. Molto interessante tra questi è “Etudes completes d'ombres ed de lavis appliquees au dessin de machines ed d'architecture on recruil methodique de planches teintees, coloirees et lavees …” di Armengaud “Ainé”, Amoreux Jules, Armengaud “Jeune” in cui sono contenute innumerevoli informazioni sull'uso convenzionale dei colori nei disegni e sul modo di prepararli per stenderli su di essi. Si opererà anche un parallelo con i disegni autografi del prof. Cima eseguiti durante la sua carriera professionale. Tutto ciò al fine di ricostruire non solo il processo di apprendimento degli studenti ma con l'intento di aggiungere un tassello utile a definire un quadro logico dell'uso del colore nel disegno architettonico della seconda metà dell'800.

Il colore nella didattica del disegno nel XIX secolo a Cagliari

CASU, PAOLA
2011-01-01

Abstract

La scuola di architettura istituita da Carlo Felice nel 1820 diventa operativa alla nomina nel 1841 del professore di Architettura Disegno e Ornato nella persona dell'architetto Gaetano Cima. Il prof. Cima, laureatosi a Torino (1830) sotto la guida di Ferdinando Bonsignore e specializzatosi a Roma all'Accademi a di San Luca, fu professore per lungo tempo (1841-1878). Sotto la sua guida a Cagliari studiarono architettura e disegno numerosi giovani. Di quarantuno di essi sono rimasti gli elaborati delle tesi che discussero tra il 1845 e il 1864 per essere dichiarati architetti civili. Tali tesi sono conservate presso la biblioteca del Dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari. I disegni (in media quattro tavole per tesi) realizzati a china ed acquerello rappresentano un'importante testimonianza grafica degli insegnamenti impartiti dal prof. Cima ai suoi allievi nell'arco dei tre anni in cui era articolato il corso. L'analisi della tecnica grafica adoperata nella loro realizzazione è un utile strumento per ricostruire il processo di creazione delle tavole. Il colore ad acquerello riveste notevole importanza nella realizzazione dei diesegni planimetrici d'insieme, in essi infatti l'esecutore mirava ad ottenere un effetto comunicativo che andasse oltre lo scema tecnico offerto da piante, prospetti e sezioni. Campiture colorate venivano utilizzate poi anche negli elaborati delle ortografie interne per evidenziale le parti sezionate e per completare le informazioni tecniche relative ai materiali utilizzati per gli interni. Nella comunicazione si intende analizzare nel dettaglio gli aspetti di uso dei colori su descritti non solo allo scopo di enumerare la casisitica in cui essi vengono utilizzati, ma soprattutto per operare un confronto delle tavole con gli strumenti didattici allora forniti agli studenti. In particolar modo si terrà conto dei testi sul disegno topografico a colori e sul disegno architettonico acquistati dal prof. Cima e suggeriti agli studenti per comprendere e padroneggiare le tecniche del disegno a colori. Molto interessante tra questi è “Etudes completes d'ombres ed de lavis appliquees au dessin de machines ed d'architecture on recruil methodique de planches teintees, coloirees et lavees …” di Armengaud “Ainé”, Amoreux Jules, Armengaud “Jeune” in cui sono contenute innumerevoli informazioni sull'uso convenzionale dei colori nei disegni e sul modo di prepararli per stenderli su di essi. Si opererà anche un parallelo con i disegni autografi del prof. Cima eseguiti durante la sua carriera professionale. Tutto ciò al fine di ricostruire non solo il processo di apprendimento degli studenti ma con l'intento di aggiungere un tassello utile a definire un quadro logico dell'uso del colore nel disegno architettonico della seconda metà dell'800.
2011
88-387-6042-X
Disegni di architettura; XIX secolo; Simbologia
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