Il territorio della Planargia lungo la costa nord occidentale della Sardegna, custodisce un raro esempio di varietà di paesaggi, da quello costiero a quello montano, da quello fluviale al quello d’altopiano. Tali ambiti da sempre legati storicamente, con Bosa, città regia in epoca spagnola, fulcro di tale sistema e sede di un porto fluviale, sono racchiusi a nord dai rilievi in direzione Montresta ed a sud dal corso del rio Mannu. Verso l’interno, il paesaggio muta divenendo quello dell’altopiano basaltico. Il passaggio tra i diversi ambiti è peraltro graduale, con le colline terrazzate che caratterizzano la valle di Modolo, a far da intermediarie tra la dorsale trachitica a sud di Bosa e la corona dei centri che si affacciano sul bordo dell’altopiano. Quello costiero è un paesaggio dai tagli netti, con scarpate esposte ai venti di maestrale, ed ai venti di sud-ovest, lungo il quale emergono come segni forti le imponenti cinquecentesche torri d’avvistamento. L’entroterra risulta costituito da diverse aree omogenee, definite da limiti geografici quali i bacini idrografici del fiume Temo e del rio Turas, il bordo dell’altopiano e la montagna e antropici quali il sistema dei centri abitati, connessi da una fitta rete di collegamenti, che si addensa lungo la linea di comunicazione nord-sud. La definizione delle linee di confine fra le diverse aree omogenee nasce dall’indagine grafica che evidenziando le determinanti fisiche attraverso il segno, esprime e racconta con immediatezza gli aspetti del territorio nella sua specificità e globalità.

Determinanti fisiche e antropiche del paesaggio: il disegno del territorio della Planargia.

PIRINU, ANDREA
2009-01-01

Abstract

Il territorio della Planargia lungo la costa nord occidentale della Sardegna, custodisce un raro esempio di varietà di paesaggi, da quello costiero a quello montano, da quello fluviale al quello d’altopiano. Tali ambiti da sempre legati storicamente, con Bosa, città regia in epoca spagnola, fulcro di tale sistema e sede di un porto fluviale, sono racchiusi a nord dai rilievi in direzione Montresta ed a sud dal corso del rio Mannu. Verso l’interno, il paesaggio muta divenendo quello dell’altopiano basaltico. Il passaggio tra i diversi ambiti è peraltro graduale, con le colline terrazzate che caratterizzano la valle di Modolo, a far da intermediarie tra la dorsale trachitica a sud di Bosa e la corona dei centri che si affacciano sul bordo dell’altopiano. Quello costiero è un paesaggio dai tagli netti, con scarpate esposte ai venti di maestrale, ed ai venti di sud-ovest, lungo il quale emergono come segni forti le imponenti cinquecentesche torri d’avvistamento. L’entroterra risulta costituito da diverse aree omogenee, definite da limiti geografici quali i bacini idrografici del fiume Temo e del rio Turas, il bordo dell’altopiano e la montagna e antropici quali il sistema dei centri abitati, connessi da una fitta rete di collegamenti, che si addensa lungo la linea di comunicazione nord-sud. La definizione delle linee di confine fra le diverse aree omogenee nasce dall’indagine grafica che evidenziando le determinanti fisiche attraverso il segno, esprime e racconta con immediatezza gli aspetti del territorio nella sua specificità e globalità.
2009
Paesaggio; Disegno; Planargia
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