La breve stagione che ha contraddistinto la massima espansione dell’Art Nouveau ha avuto numerosi protagonisti: tra questi interpreti sono relativamente pochi gli ingegneri e gli architetti che hanno raggiunto una certa notorietà anche fuori dal proprio ambito nazionale; ancora meno note, questa volta anche nelle stesse realtà in cui hanno operato, le altre figure professionali che diedero un fondamentale contributo all’affermazione del movimento: capomastri, decoratori, ceramisti, ebanisti, forgiatori, produttori di componenti edilizi, di essi quasi niente si conosce, talvolta neppure le generalità. Per quanto riguarda il caso specifico della Spagna, anzi della Catalogna, oltre ai nomi di Josep Vilaseca, Lluís Doménech i Montaner, Josep Puig i Cadafalch e, naturalmente, di Antoni Gaudí i Cornet, degli altri protagonisti di quel periodo, se non raramente, poco si è scritto. Non deve quindi ora sfuggire l’occasione di approfondire le conoscenze di quel periodo con lo studio delle altre personalità che non possono essere considerate secondarie ma che anzi furono indispensabili all’affermazione di questo linguaggio. Il caso di Lluís Muncunill i Parellada è, da questo punto di vista, emblematico. Lo stile personale che egli sviluppò mediando la tradizione delle volte catalane e l’innovazione costruttiva dell’acciaio e del ferro con l’asciuttezza delle soluzioni derivate dall’influenza delle opere di Gaudí fa sí che nella sua produzione sia possibile, e quasi stupefacente, riscoprire riferimenti alla base del contributo dato poi da importanti esponenti dell’architettura moderna da Eric Mendelsohn a Le Corbusier a Luis Kahn.

Gli Stazzi della Gallura

LODDO, GIANRAFFAELE
2007-01-01

Abstract

La breve stagione che ha contraddistinto la massima espansione dell’Art Nouveau ha avuto numerosi protagonisti: tra questi interpreti sono relativamente pochi gli ingegneri e gli architetti che hanno raggiunto una certa notorietà anche fuori dal proprio ambito nazionale; ancora meno note, questa volta anche nelle stesse realtà in cui hanno operato, le altre figure professionali che diedero un fondamentale contributo all’affermazione del movimento: capomastri, decoratori, ceramisti, ebanisti, forgiatori, produttori di componenti edilizi, di essi quasi niente si conosce, talvolta neppure le generalità. Per quanto riguarda il caso specifico della Spagna, anzi della Catalogna, oltre ai nomi di Josep Vilaseca, Lluís Doménech i Montaner, Josep Puig i Cadafalch e, naturalmente, di Antoni Gaudí i Cornet, degli altri protagonisti di quel periodo, se non raramente, poco si è scritto. Non deve quindi ora sfuggire l’occasione di approfondire le conoscenze di quel periodo con lo studio delle altre personalità che non possono essere considerate secondarie ma che anzi furono indispensabili all’affermazione di questo linguaggio. Il caso di Lluís Muncunill i Parellada è, da questo punto di vista, emblematico. Lo stile personale che egli sviluppò mediando la tradizione delle volte catalane e l’innovazione costruttiva dell’acciaio e del ferro con l’asciuttezza delle soluzioni derivate dall’influenza delle opere di Gaudí fa sí che nella sua produzione sia possibile, e quasi stupefacente, riscoprire riferimenti alla base del contributo dato poi da importanti esponenti dell’architettura moderna da Eric Mendelsohn a Le Corbusier a Luis Kahn.
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