l Manuale del Recupero dell’architettura in pietra delle Barbagie, dell’Ogliastra, del Nuorese e delle Baronie interessa sostanzialmente il vasto territorio del massiccio centrale della Sardegna e diventa quindi, per antonomasia, il Manuale della pietra, che pure è un materiale ed un elemento costruttivo comune a tutta l’isola. La cultura costruttiva della pietra, come fattore prevalente, unifica aree anche molto diversificate: in particolare, nelle zone storiche trattate in questo volume, troviamo sia gli ambiti di montagna propriamente detti delle Barbagie e dell’Ogliastra, sia le brevi ma significative piane costiere delle Baronie e della stessa Ogliastra, sia ancora zone collinari di transizione come il Mandrolisai. Vengono ricostruite le complesse articolazioni della cultura abitativa della montagna, ripercorrendo il ruolo della cellula edilizia, non solo come semplice elemento‐base della casa, ma anche per rendere vivibili e insediabili i versanti in forte pendio; nello stesso tempo mostra come, soprattutto nelle aree di pianura e collinari, la casa a corte, in una versione più compatta, possa coesistere con il tipo “a cellule” arrivando talvolta a sostituirlo. Innanzitutto, però, il volume cerca di documentare la straordinaria ricchezza e complessità di questa “cultura della pietra”. Ciò che appare in primo luogo è la grande sapienza nell’uso della risorsa locale, con le numerose varianti litologiche che presenta il territorio. Case “ricche” e case “povere” utilizzano in sostanza lo stesso materiale, distinguendosi per i modi della lavorazione e le tecnologie. Accade così che la medesima pietra costituisca il materiale appropriato sia per il muro apparecchiato con trovanti appena sbozzati di una cellula minima, sia per la parete decorosa e ordinata secondo stilemi e ritmi classicisti, costruita con solidi cantoni squadrati, di un palazzo di quelli che fiancheggiano le nuove strade ottocentesche aperte nel vivo dei centri della montagna. Il volume documenta infine il problematico percorso che porta dal degrado di molta parte di questo straordinario patrimonio ad un suo possibile recupero, fornendo linee guida e strumenti applicativi. Il saggio in particolare affronta l’importante tema costruttivo delle coperture e degli elementi di raccordo fra tetto e muratura.
I TETTI: STRUTTURE PORTANTI, MANTI DI COPERTURA, ATTACCO TETTO-MURATURA, CORNICIONI E GRONDE
ATZENI, CARLO
2008-01-01
Abstract
l Manuale del Recupero dell’architettura in pietra delle Barbagie, dell’Ogliastra, del Nuorese e delle Baronie interessa sostanzialmente il vasto territorio del massiccio centrale della Sardegna e diventa quindi, per antonomasia, il Manuale della pietra, che pure è un materiale ed un elemento costruttivo comune a tutta l’isola. La cultura costruttiva della pietra, come fattore prevalente, unifica aree anche molto diversificate: in particolare, nelle zone storiche trattate in questo volume, troviamo sia gli ambiti di montagna propriamente detti delle Barbagie e dell’Ogliastra, sia le brevi ma significative piane costiere delle Baronie e della stessa Ogliastra, sia ancora zone collinari di transizione come il Mandrolisai. Vengono ricostruite le complesse articolazioni della cultura abitativa della montagna, ripercorrendo il ruolo della cellula edilizia, non solo come semplice elemento‐base della casa, ma anche per rendere vivibili e insediabili i versanti in forte pendio; nello stesso tempo mostra come, soprattutto nelle aree di pianura e collinari, la casa a corte, in una versione più compatta, possa coesistere con il tipo “a cellule” arrivando talvolta a sostituirlo. Innanzitutto, però, il volume cerca di documentare la straordinaria ricchezza e complessità di questa “cultura della pietra”. Ciò che appare in primo luogo è la grande sapienza nell’uso della risorsa locale, con le numerose varianti litologiche che presenta il territorio. Case “ricche” e case “povere” utilizzano in sostanza lo stesso materiale, distinguendosi per i modi della lavorazione e le tecnologie. Accade così che la medesima pietra costituisca il materiale appropriato sia per il muro apparecchiato con trovanti appena sbozzati di una cellula minima, sia per la parete decorosa e ordinata secondo stilemi e ritmi classicisti, costruita con solidi cantoni squadrati, di un palazzo di quelli che fiancheggiano le nuove strade ottocentesche aperte nel vivo dei centri della montagna. Il volume documenta infine il problematico percorso che porta dal degrado di molta parte di questo straordinario patrimonio ad un suo possibile recupero, fornendo linee guida e strumenti applicativi. Il saggio in particolare affronta l’importante tema costruttivo delle coperture e degli elementi di raccordo fra tetto e muratura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.