Il Volume raccoglie una serie di studi dedicati a Marie de Frances (Guigemar, Lanval, Eliduc), al Bel Inconnu dio Renaut de Biaujeu, e al Guillaume de Dole (ou Le Roman de la rose) di Jean Renart. Il motivo unificante è l'alto tasso di metaletterarietà di tutti i testi indagati. Nel Guigemar si (meta)tematizza l'attività poetica come unione di reale e immaginario (onirico) tramite il simbolo; il Lanval è una costruzione progressiva di una allegoria che mana mano lascia vedere i suoi modi di (auto)costruzione, entro una testualità che di per sé non è allegorica; l'Eliduc mette insieme gli elementi del triangolo reale-immaginario-simbolico quale stoffa dell'attività poetica. Il Bel Inconnu è notoriamente un testo metaletterario per definizione: si indagano le diverse relazioni e determinazioni della dimensione temporale scandite fra storia e immaginario. Nel Guillaume de Dole (ou Le Roman de la rose) di Jean Renart sono presenti sollecitazioni diverse; il lettore è posto en abîme in un testo che gioca a rimpiattino con se stesso e che (s)vela la reale portata degli eventi narrati in maniera del tutto indiretta, incistata in passaggi testuali minimi e quasi impercettibili, oppure nell'ambiguità testuale del discorso narrativo, nell'equivoco, spesso grivois, nell'innocenza di fondo, che sta dietro un tranello e un orditura dalle finalità non certo nobili. Con tratti di osservazione e di critica sociiale che fa il controcanto all'idealismo (letterario) cortese.
Gloser la lettre. Marie de France Renaut de Beaujeu Jean Renart
VIRDIS, MAURIZIO
2001-01-01
Abstract
Il Volume raccoglie una serie di studi dedicati a Marie de Frances (Guigemar, Lanval, Eliduc), al Bel Inconnu dio Renaut de Biaujeu, e al Guillaume de Dole (ou Le Roman de la rose) di Jean Renart. Il motivo unificante è l'alto tasso di metaletterarietà di tutti i testi indagati. Nel Guigemar si (meta)tematizza l'attività poetica come unione di reale e immaginario (onirico) tramite il simbolo; il Lanval è una costruzione progressiva di una allegoria che mana mano lascia vedere i suoi modi di (auto)costruzione, entro una testualità che di per sé non è allegorica; l'Eliduc mette insieme gli elementi del triangolo reale-immaginario-simbolico quale stoffa dell'attività poetica. Il Bel Inconnu è notoriamente un testo metaletterario per definizione: si indagano le diverse relazioni e determinazioni della dimensione temporale scandite fra storia e immaginario. Nel Guillaume de Dole (ou Le Roman de la rose) di Jean Renart sono presenti sollecitazioni diverse; il lettore è posto en abîme in un testo che gioca a rimpiattino con se stesso e che (s)vela la reale portata degli eventi narrati in maniera del tutto indiretta, incistata in passaggi testuali minimi e quasi impercettibili, oppure nell'ambiguità testuale del discorso narrativo, nell'equivoco, spesso grivois, nell'innocenza di fondo, che sta dietro un tranello e un orditura dalle finalità non certo nobili. Con tratti di osservazione e di critica sociiale che fa il controcanto all'idealismo (letterario) cortese.File | Dimensione | Formato | |
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