Nel commento all’articolo che apre il capo intitolato “Delle professioni intellettuali”, si esaminano con taglio critico le questioni di carattere generale poste dal tema. Svolte alcune considerazioni di ordine sistematico in merito alla collocazione delle disposizioni inserite nel capo intitolato “Delle professioni intellettuali”, l’indagine evidenzia innanzitutto che la disciplina in esame, come una sorta di Giano bifronte, ha un doppio oggetto, del quale deve tenersi debito conto ai fini dell’indagine e della ricostruzione della materia: da un lato, le professioni intellettuali, dall’altro il contratto d’opera intellettuale. Le ragioni di tale duplicità sono individuate nella dimensione al contempo privatistica e giuspubblicistica, che ovviamente influenza intensamente la prima, dell’esercizio dell’attività professionale, dalla quale discendono anche le difficoltà di sistemare le professioni nell’ambito di una cornice più ampia e complessa rispetto a quella codicistica (§ 1). Si esamina poi, in termini originali e critici, la questione se oggetto della disciplina siano effettivamente la professioni intellettuali, intese, analogamente a quanto accade per l’impresa, come attività, oppure il contratto d’opera intellettuale. L’analisi si concentra quindi sull’individuazione, tutt’altro che scontata, delle fattispecie “professione intellettuale” e “contratto d’opera intellettuale”, problematica alla quale si dedica ampio spazio (§ 2). L’attenzione si concentra a questo punto sul quadro di riferimento comunitario e sulla distinzione fra professioni e impresa - questione ripresa e affrontata anche in modo specifico nel commento all’art. 2238 c.c. - (§ 3), sulla distinzione fra professioni protette e professioni non regolamentate (§ 4) e sulla rilevanza riconosciuta dalla Costituzione alle professioni intellettuali (§ 5). Si esamina inoltre la tematica della compatibilità con i principi costituzionali e comunitari delle restrizioni al libero esercizio delle professioni intellettuali e dei limiti entro i quali tali restrizioni possano ritenersi ammissibili (§ 6), affrontando anche il problema della ripartizione di competenza fra Stato e Regioni in tale materia (§ 7). L’indagine si chiude con l’esame del sistema degli ordinamenti professionali (denominato dal legislatore, “sistema ordinistico”), del loro ruolo e delle problematiche connesse all’esercizio delle funzioni loro assegnate (§ 8).
Commento all'art. 2229 c.c.
BANDIERA, FRANCO MAURIZIO
2014-01-01
Abstract
Nel commento all’articolo che apre il capo intitolato “Delle professioni intellettuali”, si esaminano con taglio critico le questioni di carattere generale poste dal tema. Svolte alcune considerazioni di ordine sistematico in merito alla collocazione delle disposizioni inserite nel capo intitolato “Delle professioni intellettuali”, l’indagine evidenzia innanzitutto che la disciplina in esame, come una sorta di Giano bifronte, ha un doppio oggetto, del quale deve tenersi debito conto ai fini dell’indagine e della ricostruzione della materia: da un lato, le professioni intellettuali, dall’altro il contratto d’opera intellettuale. Le ragioni di tale duplicità sono individuate nella dimensione al contempo privatistica e giuspubblicistica, che ovviamente influenza intensamente la prima, dell’esercizio dell’attività professionale, dalla quale discendono anche le difficoltà di sistemare le professioni nell’ambito di una cornice più ampia e complessa rispetto a quella codicistica (§ 1). Si esamina poi, in termini originali e critici, la questione se oggetto della disciplina siano effettivamente la professioni intellettuali, intese, analogamente a quanto accade per l’impresa, come attività, oppure il contratto d’opera intellettuale. L’analisi si concentra quindi sull’individuazione, tutt’altro che scontata, delle fattispecie “professione intellettuale” e “contratto d’opera intellettuale”, problematica alla quale si dedica ampio spazio (§ 2). L’attenzione si concentra a questo punto sul quadro di riferimento comunitario e sulla distinzione fra professioni e impresa - questione ripresa e affrontata anche in modo specifico nel commento all’art. 2238 c.c. - (§ 3), sulla distinzione fra professioni protette e professioni non regolamentate (§ 4) e sulla rilevanza riconosciuta dalla Costituzione alle professioni intellettuali (§ 5). Si esamina inoltre la tematica della compatibilità con i principi costituzionali e comunitari delle restrizioni al libero esercizio delle professioni intellettuali e dei limiti entro i quali tali restrizioni possano ritenersi ammissibili (§ 6), affrontando anche il problema della ripartizione di competenza fra Stato e Regioni in tale materia (§ 7). L’indagine si chiude con l’esame del sistema degli ordinamenti professionali (denominato dal legislatore, “sistema ordinistico”), del loro ruolo e delle problematiche connesse all’esercizio delle funzioni loro assegnate (§ 8).File | Dimensione | Formato | |
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