«Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte». È così, in uno slancio lirico e delicato, che Éric Dardel, ne L’Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l’esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul “senso” e sui possibili “sensi” del paesaggio. Particolare attenzione è data al rapporto tra passato e presente del paesaggio, nel tentativo di cogliere i germi degli sviluppi futuri e prevederne in qualche maniera gli esiti. In particolare, mentre la prima parte del volume si concentra sulla formazione dello “sguardo paesaggistico” (attraverso l’analisi delle retoriche, delle pratiche artistiche, scientifiche e filosofiche che hanno impregnato in passato i discorsi sul paesaggio), la seconda parte si concentra su alcuni casi di studio (in Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Tanzania, ecc.) in cui emergono in maniera particolarmente evidente alcune delle principali dinamiche che caratterizzano i paesaggi della contemporaneità. L’idea di base è che il paesaggio costituisca un grande palinsesto, continuamente rimodulato e riscritto dagli uomini, in cui ciò che poteva essere e ciò che è stato convivono talvolta pacificamente, ma in molti altri casi drammaticamente.

Esplorare nel passato indagare sul contemporaneo. Dare senso al paesaggio

VARGIU, LUCA
2015-01-01

Abstract

«Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte». È così, in uno slancio lirico e delicato, che Éric Dardel, ne L’Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l’esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul “senso” e sui possibili “sensi” del paesaggio. Particolare attenzione è data al rapporto tra passato e presente del paesaggio, nel tentativo di cogliere i germi degli sviluppi futuri e prevederne in qualche maniera gli esiti. In particolare, mentre la prima parte del volume si concentra sulla formazione dello “sguardo paesaggistico” (attraverso l’analisi delle retoriche, delle pratiche artistiche, scientifiche e filosofiche che hanno impregnato in passato i discorsi sul paesaggio), la seconda parte si concentra su alcuni casi di studio (in Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Tanzania, ecc.) in cui emergono in maniera particolarmente evidente alcune delle principali dinamiche che caratterizzano i paesaggi della contemporaneità. L’idea di base è che il paesaggio costituisca un grande palinsesto, continuamente rimodulato e riscritto dagli uomini, in cui ciò che poteva essere e ciò che è stato convivono talvolta pacificamente, ma in molti altri casi drammaticamente.
2015
978-88-5752-898-4
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