Nella storia dell’Università di Sassari la Facoltà di Scienze agrarie — fondata nel 1950 — ha assunto un ruolo fondamentale nella formazione di tecnici agronomi e forestali capaci di trasformare e valorizzare l’agricoltura e il patrimonio boschivo dell’isola. L’istituzione, voluta da Antonio Segni, nasceva quando in Sardegna s’istituiva l’ETFAS, l’ente che avrebbe attuato la legge di riforma agraria voluta dallo stesso politico sassarese. Le due istituzioni, l’una sul piano scientifico, l’altro su quelli tecnico-giuridico e sociale, miravano a risolvere la questione agraria sarda con la redistribuzione delle terre, la meccanizzazione delle colture, la fondazione di comunità contadine, la costituzione di una nuova imprenditoria, la diffusione delle conoscenze e la formazione di tecnici. Con questa complessa opera s’intendeva modernizzare l’agricoltura isolana i cui problemi avevano già interessato le autorità governative del Regno di Sardegna e d’Italia senza che fossero varati provvedimenti risolutivi. Rispetto a consuetudini e tecniche ritenute arcaiche, ci si era orientati ora a promuovere la formazione della proprietà perfetta, ora a favorire l’opera formativa e divulgativa di Comizi agrari, scuole tecniche e Cattedre ambulanti.
Dall’agronomia settecentesca alla nascita della Facoltà di Scienze agrarie. L’intervento riformatore in agricoltura
DI FELICE, MARIA LUISA
2010-01-01
Abstract
Nella storia dell’Università di Sassari la Facoltà di Scienze agrarie — fondata nel 1950 — ha assunto un ruolo fondamentale nella formazione di tecnici agronomi e forestali capaci di trasformare e valorizzare l’agricoltura e il patrimonio boschivo dell’isola. L’istituzione, voluta da Antonio Segni, nasceva quando in Sardegna s’istituiva l’ETFAS, l’ente che avrebbe attuato la legge di riforma agraria voluta dallo stesso politico sassarese. Le due istituzioni, l’una sul piano scientifico, l’altro su quelli tecnico-giuridico e sociale, miravano a risolvere la questione agraria sarda con la redistribuzione delle terre, la meccanizzazione delle colture, la fondazione di comunità contadine, la costituzione di una nuova imprenditoria, la diffusione delle conoscenze e la formazione di tecnici. Con questa complessa opera s’intendeva modernizzare l’agricoltura isolana i cui problemi avevano già interessato le autorità governative del Regno di Sardegna e d’Italia senza che fossero varati provvedimenti risolutivi. Rispetto a consuetudini e tecniche ritenute arcaiche, ci si era orientati ora a promuovere la formazione della proprietà perfetta, ora a favorire l’opera formativa e divulgativa di Comizi agrari, scuole tecniche e Cattedre ambulanti.File | Dimensione | Formato | |
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