Nonostante la generalizzata crisi economica, l’imprenditorialità degli immigrati rappresenta da anni un fenomeno in crescita nell’ambito dell’intero territorio italiano, spesso in controtendenza rispetto al progressivo arretramento del tessuto produttivo di matrice endogena. Unitamente alle imprese di giovani e a quelle condotte dalle donne, l’imprenditoria straniera sta restituendo forme di vivacità al tessuto economico nazionale. Una vitalità che tuttavia non è scevra da difficoltà proprie dell’imprenditoria straniera, riconducibili per lo più a forme non ancora compiute di integrazione socio-culturale, e da difficoltà riguardanti il più ampio universo delle imprese, come per esempio, l’accesso alle risorse informative e finanziarie presenti sul territorio. Il presente contributo analizza le più recenti dinamiche demografiche riguardanti i residenti stranieri e ricostruisce il quadro dell’imprenditoria di origine esogena nel contesto regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Cagliari. A partire dalle banche dati Unioncamere, il lavoro osserva l’andamento temporale e le connotazioni strutturali delle imprese straniere mettendole a confronto con il più ampio universo imprenditoriale. In estrema sintesi, i risultati dello studio mostrano che il traino propulsivo della crescita delle attività imprenditoriali degli immigrati è costituito dal settore dei servizi e, al suo interno, dal comparto commerciale. Questa caratterizzazione influenza le connotazioni dell’intero universo delle imprese straniere, che vanno nel senso della preponderanza della dimensione individuale, della forte matrice extracomunitaria e dell’elevata concentrazione in corrispondenza dell’area metropolitana di Cagliari. Al tempo stesso, essa finisce per ridimensionare il contributo apportato dagli altri settori produttivi, come il comparto manifatturiero e delle attività turistiche. In questo si ravvisa un elemento di debolezza, dal momento che tali ambiti imprenditoriali sono potenzialmente ad elevato valore aggiunto, sia in termini economici che di progressiva integrazione sociale.
Flussi migratori e imprenditoria straniera in Sardegna
IORIO, MONICA
;RENOLDI, STEFANO
2016-01-01
Abstract
Nonostante la generalizzata crisi economica, l’imprenditorialità degli immigrati rappresenta da anni un fenomeno in crescita nell’ambito dell’intero territorio italiano, spesso in controtendenza rispetto al progressivo arretramento del tessuto produttivo di matrice endogena. Unitamente alle imprese di giovani e a quelle condotte dalle donne, l’imprenditoria straniera sta restituendo forme di vivacità al tessuto economico nazionale. Una vitalità che tuttavia non è scevra da difficoltà proprie dell’imprenditoria straniera, riconducibili per lo più a forme non ancora compiute di integrazione socio-culturale, e da difficoltà riguardanti il più ampio universo delle imprese, come per esempio, l’accesso alle risorse informative e finanziarie presenti sul territorio. Il presente contributo analizza le più recenti dinamiche demografiche riguardanti i residenti stranieri e ricostruisce il quadro dell’imprenditoria di origine esogena nel contesto regionale, con particolare riferimento alla Provincia di Cagliari. A partire dalle banche dati Unioncamere, il lavoro osserva l’andamento temporale e le connotazioni strutturali delle imprese straniere mettendole a confronto con il più ampio universo imprenditoriale. In estrema sintesi, i risultati dello studio mostrano che il traino propulsivo della crescita delle attività imprenditoriali degli immigrati è costituito dal settore dei servizi e, al suo interno, dal comparto commerciale. Questa caratterizzazione influenza le connotazioni dell’intero universo delle imprese straniere, che vanno nel senso della preponderanza della dimensione individuale, della forte matrice extracomunitaria e dell’elevata concentrazione in corrispondenza dell’area metropolitana di Cagliari. Al tempo stesso, essa finisce per ridimensionare il contributo apportato dagli altri settori produttivi, come il comparto manifatturiero e delle attività turistiche. In questo si ravvisa un elemento di debolezza, dal momento che tali ambiti imprenditoriali sono potenzialmente ad elevato valore aggiunto, sia in termini economici che di progressiva integrazione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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