A partire dalla metà del Cinquecento, la Sardegna si dota di un disegno organico delle difese, affidato agli specialisti, ingegneri militari formati nella nuova arte di fare la guerra. Il cremonese Rocco Capellino, inviato da Carlo V, realizza nel corso del suo ventennale soggiorno tra il 1552 ed il 1572 i progetti per l'adeguamento delle cinte urbane di Cagliari, Alghero, Sassari e Oristano ed interviene con modiche minime nella roccaforte di Castellaragonese (oggi Castelsardo). La storiografia ufficiale ha sino ad oggi evidenziato il modesto livello progettuale del tecnico cremonese, che difatti viene subito affiancato da nomi importanti, progettisti di fama internazionale, quali Alessandro Febo, Giovan Battista Cairati prima e Jacopo Paleari Fratino più tardi. In particolare la visita di El fratin nel 1563 modifica in maniera importante il perimetro difensivo delle piazzeforti di Cagliari e Alghero, all’epoca in fase di realizzazione, e la sua opera (e quella del fratello Giorgio più tardi) è richiesta per portare a compimento i lavori interrotti e mal eseguiti (a parere degli esperti) dal Capellino. L'analisi grafica condotta da scrive sui progetti evidenzia tuttavia una corretta impostazione progettuale da parte del Capellino, il quale tra il 1552 ed il 1572 realizza numerose opere nei canteri isolani, sia pur in maniera non conforme con le indicazioni del Fratino. Il disegno di progetto per la piazzaforte di Cagliari ed il primo elaborato per la nuova linea difensiva di Alghero mostra difatti un utilizzo delle torri esistenti quali capisaldi dai quali prima poter scrutare la città e misurarla, e poi ripartire con il puntare il compasso per progettarla alla moderna ed i disegni per Sassari ed Alghero e Oristano evidenziano scelte progettuali e modelli ricorrenti nella moderna pratica del Cinquecento. L’esame dei documenti ha difatti evidenziato, da parte del Capellino, capacità (forse supportate da una mano esperta ) di utilizzo delle moderne tecniche di rilevamento urbano e una progettazione condotta secondo le regole del fronte bastionato, attraverso il ricorso a matrici geometriche e modelli di riferimento.
Tecniche di rilevamento urbano e progettazione dei baluardi. L'opera di Rocco Capellino in Sardegna
PIRINU, ANDREA
2016-01-01
Abstract
A partire dalla metà del Cinquecento, la Sardegna si dota di un disegno organico delle difese, affidato agli specialisti, ingegneri militari formati nella nuova arte di fare la guerra. Il cremonese Rocco Capellino, inviato da Carlo V, realizza nel corso del suo ventennale soggiorno tra il 1552 ed il 1572 i progetti per l'adeguamento delle cinte urbane di Cagliari, Alghero, Sassari e Oristano ed interviene con modiche minime nella roccaforte di Castellaragonese (oggi Castelsardo). La storiografia ufficiale ha sino ad oggi evidenziato il modesto livello progettuale del tecnico cremonese, che difatti viene subito affiancato da nomi importanti, progettisti di fama internazionale, quali Alessandro Febo, Giovan Battista Cairati prima e Jacopo Paleari Fratino più tardi. In particolare la visita di El fratin nel 1563 modifica in maniera importante il perimetro difensivo delle piazzeforti di Cagliari e Alghero, all’epoca in fase di realizzazione, e la sua opera (e quella del fratello Giorgio più tardi) è richiesta per portare a compimento i lavori interrotti e mal eseguiti (a parere degli esperti) dal Capellino. L'analisi grafica condotta da scrive sui progetti evidenzia tuttavia una corretta impostazione progettuale da parte del Capellino, il quale tra il 1552 ed il 1572 realizza numerose opere nei canteri isolani, sia pur in maniera non conforme con le indicazioni del Fratino. Il disegno di progetto per la piazzaforte di Cagliari ed il primo elaborato per la nuova linea difensiva di Alghero mostra difatti un utilizzo delle torri esistenti quali capisaldi dai quali prima poter scrutare la città e misurarla, e poi ripartire con il puntare il compasso per progettarla alla moderna ed i disegni per Sassari ed Alghero e Oristano evidenziano scelte progettuali e modelli ricorrenti nella moderna pratica del Cinquecento. L’esame dei documenti ha difatti evidenziato, da parte del Capellino, capacità (forse supportate da una mano esperta ) di utilizzo delle moderne tecniche di rilevamento urbano e una progettazione condotta secondo le regole del fronte bastionato, attraverso il ricorso a matrici geometriche e modelli di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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