La libertà religiosa occupa ampi spazi negli ordinamenti europei a livello sia nazionale che sovranazionale, quale libertà fondamentale dell’uomo, garantita nelle sue diverse forme di espressione. Essa si inserisce nel processo di integrazione europea, da un lato, quale diritto fondamentale tutelato dalla CEDU e, dall’altro, quale elemento che si interseca con il diritto dell’Unione europea e ne permea alcuni aspetti. Con il tempo, la giurisprudenza di Strasburgo acquisisce una crescente consapevolezza delle problematiche legate alla libertà religiosa, nelle sue diverse forme di manifestazione; i giudici ampliano la propria sfera di intervento su temi che riguardano in modo diretto le esperienze di vita delle persone, fino a toccare gli aspetti più problematici della libertà di manifestare la propria religione. Il testo si sofferma sugli approdi della giurisprudenza della Corte di Strasburgo e dell’attività degli organi dell’Unione europea, evidenziando come i sistemi di tutela della libertà religiosa offerti dalle istituzioni europee delineino un quadro di protezione di tale diritto fondamentale che risulta essere particolarmente condizionato dalle peculiarità degli ordinamenti sovranazionali europei. Nell’insieme, sia i principi di competenza e sussidiarietà che caratterizzano l’Unione europea, sia gli obiettivi della Corte di Strasburgo, impegnata a garantire un’applicazione uniforme della CEDU e, allo stesso tempo, a rispettare le diversità nazionali, finiscono per condizionare non poco le possibilità e il grado di tutela della libertà religiosa che possono essere offerti dalle istituzioni europee.

Istituzioni europee e libertà religiosa. Cedu e Ue tra processi di integrazione europea e rispetto delle specificità nazionali

DURISOTTO, DAVID
2016-01-01

Abstract

La libertà religiosa occupa ampi spazi negli ordinamenti europei a livello sia nazionale che sovranazionale, quale libertà fondamentale dell’uomo, garantita nelle sue diverse forme di espressione. Essa si inserisce nel processo di integrazione europea, da un lato, quale diritto fondamentale tutelato dalla CEDU e, dall’altro, quale elemento che si interseca con il diritto dell’Unione europea e ne permea alcuni aspetti. Con il tempo, la giurisprudenza di Strasburgo acquisisce una crescente consapevolezza delle problematiche legate alla libertà religiosa, nelle sue diverse forme di manifestazione; i giudici ampliano la propria sfera di intervento su temi che riguardano in modo diretto le esperienze di vita delle persone, fino a toccare gli aspetti più problematici della libertà di manifestare la propria religione. Il testo si sofferma sugli approdi della giurisprudenza della Corte di Strasburgo e dell’attività degli organi dell’Unione europea, evidenziando come i sistemi di tutela della libertà religiosa offerti dalle istituzioni europee delineino un quadro di protezione di tale diritto fondamentale che risulta essere particolarmente condizionato dalle peculiarità degli ordinamenti sovranazionali europei. Nell’insieme, sia i principi di competenza e sussidiarietà che caratterizzano l’Unione europea, sia gli obiettivi della Corte di Strasburgo, impegnata a garantire un’applicazione uniforme della CEDU e, allo stesso tempo, a rispettare le diversità nazionali, finiscono per condizionare non poco le possibilità e il grado di tutela della libertà religiosa che possono essere offerti dalle istituzioni europee.
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