Il senso del rapporto fra spazio e tempo assume uno specifico significato nelle regioni in riconversione economica, dove il tema del heritage tourism si vuole portatore di nuove relazioni fra patrimonio e dinamica dei luoghi. Specialmente laddove l’offerta turistica cerca di staccarsi dal modello classico della fruizione balneare, immaginare, progettare e realizzare turismo deve fare i conti con una domanda di turismo che oggi è un ibrido di domanda di tempo libero, viaggi a scopo educativo o di lavoro e forme di mobilità più o meno innovative. Ad alcuni anni da un a precedente indagine (Boggio et al., 2003), ed alla luce del lavoro di campo finalizzato alla redazione del Piano Socio economico del nuovo Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, pare interessante analizzare le ragioni per le quali, secondo gli attori del territorio, l’atteso emergere del nuovo eden turistico si sia finora modestamente realizzato. Non meno interessante è l’analisi di come il venir meno della territorialità industriale storica abbia condizionato la percezione identitaria delle comunità coinvolte e di quale reale relazione possa esistere fra progettazione istituzionale e partecipazione collettiva alla costruzione della nuova immagine territoriale. In particolare ci si sofferma sub-regione del Sulcis-Iglesiente,in ragione dell’importanza che l’attività estrattiva vi ha avuto nel XIX e nel XX secolo, dell’effetto visibile dell’abbandono che caratterizza la fine dell’ultimo secolo, della rilevanza degli investimenti in aree industriali contermini alle aree minerarie , della specificità del tentativo di far decollare prima un’industria turistica costiera e poi una nuova forma di heritage tourism e della presenza di elementi intangibili specifici (metodologie di lavoro, rituali, espressioni di socialità, memoria, etc.).

Abitare il tempo...libero. Il sogno probabile del turismo minerario in Sardegna

SISTU, GIOVANNI
2010-01-01

Abstract

Il senso del rapporto fra spazio e tempo assume uno specifico significato nelle regioni in riconversione economica, dove il tema del heritage tourism si vuole portatore di nuove relazioni fra patrimonio e dinamica dei luoghi. Specialmente laddove l’offerta turistica cerca di staccarsi dal modello classico della fruizione balneare, immaginare, progettare e realizzare turismo deve fare i conti con una domanda di turismo che oggi è un ibrido di domanda di tempo libero, viaggi a scopo educativo o di lavoro e forme di mobilità più o meno innovative. Ad alcuni anni da un a precedente indagine (Boggio et al., 2003), ed alla luce del lavoro di campo finalizzato alla redazione del Piano Socio economico del nuovo Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, pare interessante analizzare le ragioni per le quali, secondo gli attori del territorio, l’atteso emergere del nuovo eden turistico si sia finora modestamente realizzato. Non meno interessante è l’analisi di come il venir meno della territorialità industriale storica abbia condizionato la percezione identitaria delle comunità coinvolte e di quale reale relazione possa esistere fra progettazione istituzionale e partecipazione collettiva alla costruzione della nuova immagine territoriale. In particolare ci si sofferma sub-regione del Sulcis-Iglesiente,in ragione dell’importanza che l’attività estrattiva vi ha avuto nel XIX e nel XX secolo, dell’effetto visibile dell’abbandono che caratterizza la fine dell’ultimo secolo, della rilevanza degli investimenti in aree industriali contermini alle aree minerarie , della specificità del tentativo di far decollare prima un’industria turistica costiera e poi una nuova forma di heritage tourism e della presenza di elementi intangibili specifici (metodologie di lavoro, rituali, espressioni di socialità, memoria, etc.).
2010
978-88-89061-67-1
turismo; sviluppo locale; Parco
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