La biodiversità a livello globale è in continua diminuzione, anche all’interno delle aree protette (AP) (Coad et al., 2015; Sieber et al., 2013). Queste ultime sono infatti influenzate, direttamente e indirettamente, dai cambiamenti d’uso dei suoli sia all’interno, sia all’esterno dei propri confini (Martinuzzi et al., 2015; Figueroa, Sanchez-Cordero, 2008) in quanto, da un lato, al loro interno gli usi antropici sono permessi e, dall’altro, tali aree sono spesso localizzate nelle vicinanze di zone caratterizzate da usi intensivi dei suoli (Sieber et al., 2013). Inoltre, i cambiamenti d’uso dei suoli, una delle principali cause della perdita di biodiversità, possono comportare la frammentazione e il degrado degli habitat a seguito di problemi connessi con la deforestazione, con l’espansione e/o l’abbandono dei terreni agricoli e con i processi di urbanizzazione (Calvache et al., 2016), che rendono le AP vulnerabili al declino delle specie (Parks, Harcourt, 2002) e all’introduzione di specie aliene (Pimentel et al., 2005). La valutazione dell’efficacia delle AP in riferimento al mantenimento della biodiversità è un tema chiave nel dibattito internazionale (Ruiz Benito et al., 2010). In questo contributo, con riferimento alla Sardegna, considereremo tre livelli di tutela ambientale: parchi e aree protette (aree naturali protette); siti della Rete Natura 2000; aree non soggette ad alcuna specifica normativa di protezione ambientale. Per ciascun livello di protezione ambientale verranno esaminati i cambiamenti delle coperture dei suoli tra il 1990 e il 2012 attraverso le matrici di transizione.
La transizione delle coperture dei suoli in Sardegna: un riferimento per la definizione di strategie per la protezione dell’ambiente
LAI, SABRINA;LEONE, FEDERICA;ZOPPI, CORRADO
2017-01-01
Abstract
La biodiversità a livello globale è in continua diminuzione, anche all’interno delle aree protette (AP) (Coad et al., 2015; Sieber et al., 2013). Queste ultime sono infatti influenzate, direttamente e indirettamente, dai cambiamenti d’uso dei suoli sia all’interno, sia all’esterno dei propri confini (Martinuzzi et al., 2015; Figueroa, Sanchez-Cordero, 2008) in quanto, da un lato, al loro interno gli usi antropici sono permessi e, dall’altro, tali aree sono spesso localizzate nelle vicinanze di zone caratterizzate da usi intensivi dei suoli (Sieber et al., 2013). Inoltre, i cambiamenti d’uso dei suoli, una delle principali cause della perdita di biodiversità, possono comportare la frammentazione e il degrado degli habitat a seguito di problemi connessi con la deforestazione, con l’espansione e/o l’abbandono dei terreni agricoli e con i processi di urbanizzazione (Calvache et al., 2016), che rendono le AP vulnerabili al declino delle specie (Parks, Harcourt, 2002) e all’introduzione di specie aliene (Pimentel et al., 2005). La valutazione dell’efficacia delle AP in riferimento al mantenimento della biodiversità è un tema chiave nel dibattito internazionale (Ruiz Benito et al., 2010). In questo contributo, con riferimento alla Sardegna, considereremo tre livelli di tutela ambientale: parchi e aree protette (aree naturali protette); siti della Rete Natura 2000; aree non soggette ad alcuna specifica normativa di protezione ambientale. Per ciascun livello di protezione ambientale verranno esaminati i cambiamenti delle coperture dei suoli tra il 1990 e il 2012 attraverso le matrici di transizione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CRCS NAZ_2017 Lai_Leone_Zoppi.pdf
Solo gestori archivio
Descrizione: Saggio completo
Tipologia:
versione editoriale (VoR)
Dimensione
1.63 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.63 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.