Si affronta il tema dell'educazione penitenziaria come "rieducazione", intesa come nuova progettazione esistenziale da parte del recluso e non come stravolgimento della sua identità. L'educatore penitenziario diviene mentore, mediatore dell'aspirazione al cambiamento da parte del recluso. Ciò implica, però, la possibilità di una formazione approfondita dell'educatore stesso, che sappia offrire una formazione strumentale in vista della riabilitazione sociale dell'individuo, ma anche una formazione più generale e disinteressata, che mira, appunto, alla riprogettazione esistenziale della persona reclusa.

Il paradosso della pedagogia penitenziaria degli adulti

SECCI, CLAUDIA
2005-01-01

Abstract

Si affronta il tema dell'educazione penitenziaria come "rieducazione", intesa come nuova progettazione esistenziale da parte del recluso e non come stravolgimento della sua identità. L'educatore penitenziario diviene mentore, mediatore dell'aspirazione al cambiamento da parte del recluso. Ciò implica, però, la possibilità di una formazione approfondita dell'educatore stesso, che sappia offrire una formazione strumentale in vista della riabilitazione sociale dell'individuo, ma anche una formazione più generale e disinteressata, che mira, appunto, alla riprogettazione esistenziale della persona reclusa.
2005
88-8467-276-7
pedagogia penitenziaria; rieducazione; cambiamento; prison education; training; changing
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