Nel volume, corredato da un corposo apparato fotogra co a colori, vengono prese in esame le testimonianze pittoriche del Trecento in Sardegna, valoriz- zandone aspetti no ad ora poco noti, a partire dai dipinti su tavola ai quali è dedicata particolare attenzione. Tra questi spicca la pala di Ottana, nota per l’ef ge di Mariano d’Arborea, allora non ancora giudice, accanto a una serie di testi pittorici sostanzialmente inediti, come la cuspide con Croci ssione (Ardara, Sassari), il trittico dei Libri, custodito al Mus’a di Sassari, o la Madonna del Bosco sempre a Sassari, sull’altare maggiore del Duomo. Meglio conosciuti sono i cicli pittorici monumentali, grazie ai quali è possibile precisare il quadro storico-artistico della Sardegna trecen- tesca in relazione al contesto culturale mediterraneo: Nostra Signora de Sos Regnos Altos (Bosa, Oristano), di San Pantaleo (Dolianova, Sud Sardegna), di Santa Chiara (Oristano), di Sant’Antonio abate (Orosei, Nuoro), di San Lorenzo (Silanus, Nuoro). Attraverso nuove chiavi di lettura e piste di ricerca l’autrice contribuisce alla ricostru- zione della vivace temperie culturale del XIV secolo nell’isola.
La pittura nella Sardegna del Trecento
Nicoletta Usai
2018-01-01
Abstract
Nel volume, corredato da un corposo apparato fotogra co a colori, vengono prese in esame le testimonianze pittoriche del Trecento in Sardegna, valoriz- zandone aspetti no ad ora poco noti, a partire dai dipinti su tavola ai quali è dedicata particolare attenzione. Tra questi spicca la pala di Ottana, nota per l’ef ge di Mariano d’Arborea, allora non ancora giudice, accanto a una serie di testi pittorici sostanzialmente inediti, come la cuspide con Croci ssione (Ardara, Sassari), il trittico dei Libri, custodito al Mus’a di Sassari, o la Madonna del Bosco sempre a Sassari, sull’altare maggiore del Duomo. Meglio conosciuti sono i cicli pittorici monumentali, grazie ai quali è possibile precisare il quadro storico-artistico della Sardegna trecen- tesca in relazione al contesto culturale mediterraneo: Nostra Signora de Sos Regnos Altos (Bosa, Oristano), di San Pantaleo (Dolianova, Sud Sardegna), di Santa Chiara (Oristano), di Sant’Antonio abate (Orosei, Nuoro), di San Lorenzo (Silanus, Nuoro). Attraverso nuove chiavi di lettura e piste di ricerca l’autrice contribuisce alla ricostru- zione della vivace temperie culturale del XIV secolo nell’isola.File | Dimensione | Formato | |
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