La fiducia illuministica nell’ingegnosità umana e in particolare nelle capacità di amministrazione dell’uomo di governo permea il lungo dibattito sulla fissazione del tasso di interesse che precede l’emanazione dell’editto di Carlo Emanuele III del 2 marzo del 1768. In una continua tensione tra laissez-faire e moderato dirigismo, i magistrati del Supremo Consiglio di Sardegna offrono, assieme a giudici e funzionari di stanza a Cagliari e a Sassari, riflessioni e risposte che complessivamente si dispongono attorno ad un circostanziato programma di rifiorimento dell’isola. Le proposte formulate, ma anche le resistenze mostrate e i dubbi sollevati dai soggetti coinvolti nello studio della delimitazione ex lege del tasso di interesse, riguardano la questione estremamente complessa della determinazione del confine tra vantaggio individuale e abuso e offrono un quadro rivelatore delle ottiche e della cultura di governo. Ogni spostamento nell’asse tra liceità e illiceità nel godimento o nello sfruttamento di beni e risorse si riverberava, infatti, su tutti i rapporti di natura economica, sulle transazioni e sul credito tra privati ed aveva rilievo sullo statuto dei cittadini. Usando il linguaggio tecnico degli economisti e non di rado ricorrendo all’analisi storica, il dibattito, serrato e vivacissimo che precede l’emanazione della legge del 1768, affronta i temi della ristrutturazione della società e dello Stato.

Interessi e usure. Tra dirigismo ed equità nella Sardegna di Carlo Emanuele III

DE GIUDICI, GIUSEPPINA
2010-01-01

Abstract

La fiducia illuministica nell’ingegnosità umana e in particolare nelle capacità di amministrazione dell’uomo di governo permea il lungo dibattito sulla fissazione del tasso di interesse che precede l’emanazione dell’editto di Carlo Emanuele III del 2 marzo del 1768. In una continua tensione tra laissez-faire e moderato dirigismo, i magistrati del Supremo Consiglio di Sardegna offrono, assieme a giudici e funzionari di stanza a Cagliari e a Sassari, riflessioni e risposte che complessivamente si dispongono attorno ad un circostanziato programma di rifiorimento dell’isola. Le proposte formulate, ma anche le resistenze mostrate e i dubbi sollevati dai soggetti coinvolti nello studio della delimitazione ex lege del tasso di interesse, riguardano la questione estremamente complessa della determinazione del confine tra vantaggio individuale e abuso e offrono un quadro rivelatore delle ottiche e della cultura di governo. Ogni spostamento nell’asse tra liceità e illiceità nel godimento o nello sfruttamento di beni e risorse si riverberava, infatti, su tutti i rapporti di natura economica, sulle transazioni e sul credito tra privati ed aveva rilievo sullo statuto dei cittadini. Usando il linguaggio tecnico degli economisti e non di rado ricorrendo all’analisi storica, il dibattito, serrato e vivacissimo che precede l’emanazione della legge del 1768, affronta i temi della ristrutturazione della società e dello Stato.
2010
978-884672818-0
tasso di interesse; usura; Regno di Sardegna
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/24573
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact