Non fidiamoci troppo della classicità di Marco Tanca. È vero che a tutta prima il suo stile si presenta caratterizzato da contorni puliti e definiti e da una preferenza assegnata alla sintesi e ai valori ottici e di superficie: un «gioco a togliere, più che ad aggiungere» condotto con un «segno minimale e rassicurante» – per riprendere Bepi Vigna – con grandi campiture piatte e assenza pressoché totale di ombreggiature e sfumature, sia quando lavora a colori (Le bizzarre avventure del Bambino Biscotto) o in bicromia (Gli amici di Freddy), sia quando si affida al solo bianco e nero (Luna e l’altra).
Testo critico per la mostra di disegni e grafica "#Hashtanca"
Luca Vargiu
2023-01-01
Abstract
Non fidiamoci troppo della classicità di Marco Tanca. È vero che a tutta prima il suo stile si presenta caratterizzato da contorni puliti e definiti e da una preferenza assegnata alla sintesi e ai valori ottici e di superficie: un «gioco a togliere, più che ad aggiungere» condotto con un «segno minimale e rassicurante» – per riprendere Bepi Vigna – con grandi campiture piatte e assenza pressoché totale di ombreggiature e sfumature, sia quando lavora a colori (Le bizzarre avventure del Bambino Biscotto) o in bicromia (Gli amici di Freddy), sia quando si affida al solo bianco e nero (Luna e l’altra).File in questo prodotto:
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