Le trincee scavate in Europa nel 1914-1918 non sono ancora state colmate. La Grande Guerra è nita molto tardi: solo ai più miopi può essere sembrato che si sia conclusa nel novembre 1918. L’età di sconvolgimenti cominciati con l’attentato di Sarajevo (ma preparati dalla Guerre balcaniche del 1912-1913) si conclude con la caduta del muro di Berlino, la ne dell’Unione Sovietica e il crollo del comunismo. L’esperienza tragica del 1914-18 – i milioni di morti e di mutilati tra i soldati, i milioni di vittime civili – hanno segnato molte generazioni, arrivando no a noi. Alla storia il compito di ricostruire con rigore, acribia, lologia eventi e processi; alla memoria di custodirne con fedeltà il signi cato e i valori: una eredità culturale e morale, un impegno politico e civile. Chi, per età, non è stato nelle trincee può però essere fedele alle generazioni che combatterono raccontandone e ricordandone in tutti i modi il sacri cio e l’epopea. Anche attraverso l’arte e la poesia. Aldo Accardo (Iglesias 10.11.1950) è ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Cagliari. È presidente della Fondazione di ricerca “Siotto” di Cagliari e Alghero e della Fondazione Memoriale Garibaldi della Maddalena. Fa parte del Consiglio scienti co dell’Istituto nazionale per la Storia del Risorgimento, con sede al Vittoriano. È autore di oltre 80 monogra e e di numerosissimi saggi, articoli, recensioni. Ha organizzato numerosi convegni di studio nazionali ed internazionali su temi di storia moderna e storia contemporanea. È stato presidente del Comitato sardo per il 150° dell’Unità ed è attualmente presidente del Comitato sardo per la celebrazione Grandi Eventi. In tale veste collabora con la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come riconoscimento per la sua attività culturale, con motu proprio del Capo dello Stato, è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Trincee profonde del Novecento: storia e memoria del 1914-18

Accardo Aldo
2019-01-01

Abstract

Le trincee scavate in Europa nel 1914-1918 non sono ancora state colmate. La Grande Guerra è nita molto tardi: solo ai più miopi può essere sembrato che si sia conclusa nel novembre 1918. L’età di sconvolgimenti cominciati con l’attentato di Sarajevo (ma preparati dalla Guerre balcaniche del 1912-1913) si conclude con la caduta del muro di Berlino, la ne dell’Unione Sovietica e il crollo del comunismo. L’esperienza tragica del 1914-18 – i milioni di morti e di mutilati tra i soldati, i milioni di vittime civili – hanno segnato molte generazioni, arrivando no a noi. Alla storia il compito di ricostruire con rigore, acribia, lologia eventi e processi; alla memoria di custodirne con fedeltà il signi cato e i valori: una eredità culturale e morale, un impegno politico e civile. Chi, per età, non è stato nelle trincee può però essere fedele alle generazioni che combatterono raccontandone e ricordandone in tutti i modi il sacri cio e l’epopea. Anche attraverso l’arte e la poesia. Aldo Accardo (Iglesias 10.11.1950) è ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Cagliari. È presidente della Fondazione di ricerca “Siotto” di Cagliari e Alghero e della Fondazione Memoriale Garibaldi della Maddalena. Fa parte del Consiglio scienti co dell’Istituto nazionale per la Storia del Risorgimento, con sede al Vittoriano. È autore di oltre 80 monogra e e di numerosissimi saggi, articoli, recensioni. Ha organizzato numerosi convegni di studio nazionali ed internazionali su temi di storia moderna e storia contemporanea. È stato presidente del Comitato sardo per il 150° dell’Unità ed è attualmente presidente del Comitato sardo per la celebrazione Grandi Eventi. In tale veste collabora con la Struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come riconoscimento per la sua attività culturale, con motu proprio del Capo dello Stato, è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica.
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