Studi recenti hanno contribuito a chiarire come la Sardegna nel Trecento non abbia una collocazione periferica, nel quadro delle dinamiche artistiche che interessano il Mediterraneo occidentale, ma viceversa risulti uno snodo commerciale e artistico centrale, pur affrontando le difficoltà che l’insularità da sempre comporta. Non sembra affatto confermato lo sconfortante quadro che si delineava nella storiografia di alcuni decenni fa, secondo cui l’isola nel XIV secolo sembrava oramai orfana della fertile ondata dell’architettura romanica e non ancora perfettamente allineata alla nuova leadership iberica. Il Trecento sardo, complici anche figure politiche carismatiche laiche quanto ecclesiastiche, non è solo un secolo di passaggio, ma un momento in cui la società, soprattutto in alcune zone dell’isola, sembra finanziare la realizzazione di ottimi manufatti artistici. Il legame tra l’isola e la penisola italiana non sembra indebolito dalla presenza di maestranze catalano-aragonesi della cui esistenza si ha contezza sono per via documentaria. Nel 1328 è documentato a Castell de Càller il pittore barcellonese Bartomeu Lunell. Nella prima metà del secolo è attestato anche Bernat de Josa, mentre nel 1355 Pietro IV il Cerimonioso concede al pittore Pere Blanch, residente a Cagliari, una casa ad Alghero. Delle opere importate nell’isola dalla Catalogna nel corso del secolo non si ha nessuna traccia materiale e solo tramite i documenti si conosce un retaule dei ss. Gabriele e Antonio, fatto eseguire nel 1364 per la Cattedrale di Cagliari dal pittore di Barcellona Llorenç Saragossa, così come un analogo dipinto su tavola commissionato nel 1399 a Pere Serra dal cittadino catalano di origini pisane Leonardo de Doni. L’analisi delle opere pittoriche su tavola presenti nel territorio isolano sarà funzionale a restituire un quadro delle relazioni artistico-culturali tra Sardegna, penisola italiana e territori iberici tra XIV e prima metà del XV secolo.

Pittura su tavola nella Corona d’Aragona tra XIV e XV secolo. Rapporti e relazioni tra Sardegna, penisola italiana e territori iberici

Usai, Nicoletta
2019-01-01

Abstract

Studi recenti hanno contribuito a chiarire come la Sardegna nel Trecento non abbia una collocazione periferica, nel quadro delle dinamiche artistiche che interessano il Mediterraneo occidentale, ma viceversa risulti uno snodo commerciale e artistico centrale, pur affrontando le difficoltà che l’insularità da sempre comporta. Non sembra affatto confermato lo sconfortante quadro che si delineava nella storiografia di alcuni decenni fa, secondo cui l’isola nel XIV secolo sembrava oramai orfana della fertile ondata dell’architettura romanica e non ancora perfettamente allineata alla nuova leadership iberica. Il Trecento sardo, complici anche figure politiche carismatiche laiche quanto ecclesiastiche, non è solo un secolo di passaggio, ma un momento in cui la società, soprattutto in alcune zone dell’isola, sembra finanziare la realizzazione di ottimi manufatti artistici. Il legame tra l’isola e la penisola italiana non sembra indebolito dalla presenza di maestranze catalano-aragonesi della cui esistenza si ha contezza sono per via documentaria. Nel 1328 è documentato a Castell de Càller il pittore barcellonese Bartomeu Lunell. Nella prima metà del secolo è attestato anche Bernat de Josa, mentre nel 1355 Pietro IV il Cerimonioso concede al pittore Pere Blanch, residente a Cagliari, una casa ad Alghero. Delle opere importate nell’isola dalla Catalogna nel corso del secolo non si ha nessuna traccia materiale e solo tramite i documenti si conosce un retaule dei ss. Gabriele e Antonio, fatto eseguire nel 1364 per la Cattedrale di Cagliari dal pittore di Barcellona Llorenç Saragossa, così come un analogo dipinto su tavola commissionato nel 1399 a Pere Serra dal cittadino catalano di origini pisane Leonardo de Doni. L’analisi delle opere pittoriche su tavola presenti nel territorio isolano sarà funzionale a restituire un quadro delle relazioni artistico-culturali tra Sardegna, penisola italiana e territori iberici tra XIV e prima metà del XV secolo.
2019
9788893495844
XIV secolo; Pittura su tavola; Penisola italiana; Sardegna; maestranze
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