Nelle pagine precedenti abbiamo ricostruito il legame tra funzione-forma e il ruolo sociale del giardino botanico nella transizione tra il medioevo e l’età moderna sino agli orientamenti contemporanei culminati con “l’Action Plan for Botanic Gardens in the European Union” (2000). Come si è detto in precedenza è proprio a cavallo del cambio di secolo che la trasformazione del tema del giardino botanico risulta completa e accettata. Nella lettura approfondita del documento appare con assoluta evidenza quanto -al ruolo tradizionalmente ancorato alla ricerca scientifica- se ne aggiungano di nuovi imperniati sul tema del valore culturale che essi esprimono a vari livelli. In molti casi –infatti- oltre alla salvaguardia delle collezioni botaniche, emerge l’esigenza del recupero dell’impianto architettonico del giardino, della sua configurazione spaziale, dei manufatti che lo arricchiscono e che nel tempo -stratificandosi- hanno modificato il suo palinsesto, così come nasce l’esigenza di ridefinire i rapporti con la città e con la rete dei percorsi di interesse storico e naturalistico o di trasformarne alcuni settori in tutto o in parte per adeguarli alle nuove esigenze. Il giardino botanico entra così interamente nelle dinamiche urbane e -in un certo senso- assume un inedito protagonismo. Si potrebbe dire che da elemento tendenzialmente autonomo e introiettato esso diventi potenziale motore di trasformazioni di carattere urbano.
Mise en Forme
Chiri, Giovanni Marco
2018-01-01
Abstract
Nelle pagine precedenti abbiamo ricostruito il legame tra funzione-forma e il ruolo sociale del giardino botanico nella transizione tra il medioevo e l’età moderna sino agli orientamenti contemporanei culminati con “l’Action Plan for Botanic Gardens in the European Union” (2000). Come si è detto in precedenza è proprio a cavallo del cambio di secolo che la trasformazione del tema del giardino botanico risulta completa e accettata. Nella lettura approfondita del documento appare con assoluta evidenza quanto -al ruolo tradizionalmente ancorato alla ricerca scientifica- se ne aggiungano di nuovi imperniati sul tema del valore culturale che essi esprimono a vari livelli. In molti casi –infatti- oltre alla salvaguardia delle collezioni botaniche, emerge l’esigenza del recupero dell’impianto architettonico del giardino, della sua configurazione spaziale, dei manufatti che lo arricchiscono e che nel tempo -stratificandosi- hanno modificato il suo palinsesto, così come nasce l’esigenza di ridefinire i rapporti con la città e con la rete dei percorsi di interesse storico e naturalistico o di trasformarne alcuni settori in tutto o in parte per adeguarli alle nuove esigenze. Il giardino botanico entra così interamente nelle dinamiche urbane e -in un certo senso- assume un inedito protagonismo. Si potrebbe dire che da elemento tendenzialmente autonomo e introiettato esso diventi potenziale motore di trasformazioni di carattere urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.