I rapporti fra erudizione e filosofia, storia e natura, sono alcuni dei temi che contrassegnano il dibattito filosofico settecentesco in Italia, in cui si avverte in misura abbastanza estesa l'impegno a rilanciare il ruolo della filosofia e delle scienze italiane sulla scena culturale europea. Dall'esame degli sforzi compiuti da alcune personalità di rilievo del primo Settecento veneto, come Maffei, Zendrini e Trevisan, risulta che a prevalere è l'esigenza di collegare le istanze teoriche alle esigenze della prassi. Ne emerge il quadro complesso di un contesto intellettuale percorso da ansie di rinnovamento, in cui permane il riferimento alla tradizione classica greca e romana, rivisitata alla luce degli insegnamenti cristiani. Sia rispetto alla storia della natura che a quella propriamente umana è possibile ritrovare, in questi autori, convergenze con quanto era al centro dell'attenzione di Muratori e, in parte, anche di Vico. A imporsi è la legge dei fatti, degli accadimenti, delle cose concrete, delle esperienze che vincolano l'uomo a una saggezza operativa, a una "arte del vivere" pubblica. In questo modo la cultura dei fatti e il richiamo alla "historia" si propongono, di contro alle grandi sintesi metafisiche, come l'unico possibile percorso di comprensione della realtà commisurato alle capacità della ragione umana.

L’eloquenza dei fatti. Filosofia, erudizione e scienze della natura nel Settecento veneto

CRASTA, FRANCESCA MARIA
2007-01-01

Abstract

I rapporti fra erudizione e filosofia, storia e natura, sono alcuni dei temi che contrassegnano il dibattito filosofico settecentesco in Italia, in cui si avverte in misura abbastanza estesa l'impegno a rilanciare il ruolo della filosofia e delle scienze italiane sulla scena culturale europea. Dall'esame degli sforzi compiuti da alcune personalità di rilievo del primo Settecento veneto, come Maffei, Zendrini e Trevisan, risulta che a prevalere è l'esigenza di collegare le istanze teoriche alle esigenze della prassi. Ne emerge il quadro complesso di un contesto intellettuale percorso da ansie di rinnovamento, in cui permane il riferimento alla tradizione classica greca e romana, rivisitata alla luce degli insegnamenti cristiani. Sia rispetto alla storia della natura che a quella propriamente umana è possibile ritrovare, in questi autori, convergenze con quanto era al centro dell'attenzione di Muratori e, in parte, anche di Vico. A imporsi è la legge dei fatti, degli accadimenti, delle cose concrete, delle esperienze che vincolano l'uomo a una saggezza operativa, a una "arte del vivere" pubblica. In questo modo la cultura dei fatti e il richiamo alla "historia" si propongono, di contro alle grandi sintesi metafisiche, come l'unico possibile percorso di comprensione della realtà commisurato alle capacità della ragione umana.
2007
978-88-7088-539-2
Storia della filosofia italiana; Storia dell'erudizione; Scienza
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