Titolo in italiano: De iure Romano ex ratione civili interpretando La svolta dalla filosofia politica alla filosofia della storia in Vico. Il saggio vuole contribuire a far luce su un passaggio che appare cruciale tanto nell'evoluzione del pensiero di Vico, quanto, più in generale, nella storia della filosofia occidentale: la transizione dalla tradizione del cosiddetto “aristotelismo” pratico, elogiata nell'orazione inaugurale “De nostri temporis studiorum ratione” (1709), alla “nova scientia” della storia che Vico viene via via elaborando dal “De uno” (1720) all'ultima redazione della “Scienza nuova” (1744). Si tratta, in altre parole, di comprendere le ragioni della svolta compiuta da Vico nel '700, ma che può essere considerata emblematica di un passaggio decisivo della modernità in quanto tale, dalla filosofia politica alla filosofia della storia. In base alla ricostruzione qui proposta, in questo passaggio ha avuto importanza decisiva la riflessione sulla storia della giurisprudenza romana che Vico svolge nell'XI capitolo dell'orazione del 1709. Nel riflettere sull'evoluzione del diritto romano e, più in particolare, sulla rilevanza politica del sapere giuridico nella storia romana, Vico si imbatte in un fondamentale problema di filosofia politica: come rendere razionalmente comprensibile la decadenza? Vico risponderà a questa domanda, nelle opere successive, trasformando la nozione antropologico-morale di “prudentia” nel concetto ontoteologico di “divina provvidentia”.

De iure romano ex ratione civili interpretando. Zur Wende der politischen Philosophie zur Geschichtsphilosophie bei Vico

CICCARELLI, PIERPAOLO
2008-01-01

Abstract

Titolo in italiano: De iure Romano ex ratione civili interpretando La svolta dalla filosofia politica alla filosofia della storia in Vico. Il saggio vuole contribuire a far luce su un passaggio che appare cruciale tanto nell'evoluzione del pensiero di Vico, quanto, più in generale, nella storia della filosofia occidentale: la transizione dalla tradizione del cosiddetto “aristotelismo” pratico, elogiata nell'orazione inaugurale “De nostri temporis studiorum ratione” (1709), alla “nova scientia” della storia che Vico viene via via elaborando dal “De uno” (1720) all'ultima redazione della “Scienza nuova” (1744). Si tratta, in altre parole, di comprendere le ragioni della svolta compiuta da Vico nel '700, ma che può essere considerata emblematica di un passaggio decisivo della modernità in quanto tale, dalla filosofia politica alla filosofia della storia. In base alla ricostruzione qui proposta, in questo passaggio ha avuto importanza decisiva la riflessione sulla storia della giurisprudenza romana che Vico svolge nell'XI capitolo dell'orazione del 1709. Nel riflettere sull'evoluzione del diritto romano e, più in particolare, sulla rilevanza politica del sapere giuridico nella storia romana, Vico si imbatte in un fondamentale problema di filosofia politica: come rendere razionalmente comprensibile la decadenza? Vico risponderà a questa domanda, nelle opere successive, trasformando la nozione antropologico-morale di “prudentia” nel concetto ontoteologico di “divina provvidentia”.
2008
978-3-8353-0420-8
Political Philosophy; Philosophy of History; Vico
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