Abbiamo visto che gli effetti della pandemia hanno colpito le persone e le strutture più fragili; fragili in diversi sensi. E questi effetti sulle persone, gruppi sociali, località più deboli e fragili sono stati molto più negativi di quanto sarebbe stato possibile. A partire da molte queste fragilità in questo saggio affrontiamo tre questioni: 1. Perché una buona politica e una buona pianificazione territoriale dovrebbero proteggere e rafforzare le persone, i luoghi e i sistemi più fragili? 2. Come potrebbero farlo, tenendo conto dei vincoli e della difficoltà a prevedere (soprattutto l’imprevisto)? 3. C’è un assetto territoriale, di organizzazione delle funzioni urbane e di riequilibrio tra città densa e territorio che può essere (più) antifragile? I. Perché una buona politica e una buona pianificazione territoriale dovrebbero proteggere e rafforzare le persone, i luoghi e i sistemi più fragili? II. Come potrebbero farlo, tenendo conto dei vincoli e della difficoltà a prevedere (soprattutto l’imprevisto)? III. C’è un assetto territoriale, di organizzazione delle funzioni urbane e di riequilibrio tra città densa e territorio che può essere (più) antifragile?

Elogio della fragilità: Città e territorio per l’epoca (post-)pandemica

Ivan Blecic
;
2020-01-01

Abstract

Abbiamo visto che gli effetti della pandemia hanno colpito le persone e le strutture più fragili; fragili in diversi sensi. E questi effetti sulle persone, gruppi sociali, località più deboli e fragili sono stati molto più negativi di quanto sarebbe stato possibile. A partire da molte queste fragilità in questo saggio affrontiamo tre questioni: 1. Perché una buona politica e una buona pianificazione territoriale dovrebbero proteggere e rafforzare le persone, i luoghi e i sistemi più fragili? 2. Come potrebbero farlo, tenendo conto dei vincoli e della difficoltà a prevedere (soprattutto l’imprevisto)? 3. C’è un assetto territoriale, di organizzazione delle funzioni urbane e di riequilibrio tra città densa e territorio che può essere (più) antifragile? I. Perché una buona politica e una buona pianificazione territoriale dovrebbero proteggere e rafforzare le persone, i luoghi e i sistemi più fragili? II. Come potrebbero farlo, tenendo conto dei vincoli e della difficoltà a prevedere (soprattutto l’imprevisto)? III. C’è un assetto territoriale, di organizzazione delle funzioni urbane e di riequilibrio tra città densa e territorio che può essere (più) antifragile?
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