Il presente contributo indaga gli intenti pedagogici, didattici e formativi della riscrittura che il noto pedagogo, scrittore, linguista e editore Joachim Heinrich Campe (1746-1818) eseguì, negli anni 1779-1780, del famosissimo romanzo di Daniel Defoe Robinson Crusoe (1719). Il testo inglese è comunemente considerato esemplificazione del nascente genere romanzesco e rappresentazione della cultura e della Weltanschauung di una classe borghese che andava configurandosi agli albori del Diciottesimo secolo. L’opera di Defoe venne tradotta in diverse lingue moderne europee e numerosi furono, sin dalla sua prima edizione, i tentativi di reinterpretare e di adattare l’avvincente trama del naufrago che, grazie alle proprie abilità intellettive e fisiche, sopravvive alle numerose avversità che una sorte malevola e un’impetuosa natura pongono sul suo cammino. L’opera di Campe, Robinson der Jüngere, zur angenehmen und nützlichen Unterhaltung für Kinder (1779-1780), riveste un’importanza peculiare per gli intenti pedagogico-didattici che soggiacciono all’appropriazione del personaggio inglese in ambito germanofono, con significative ricadute del messaggio da questi rappresentato presso l’emergente classe borghese tedesca. La riscrittura di Campe si inserisce in maniera significativa nell’ambito del genere letterario delle “robinsonate” e acquisisce i contorni di un progetto pedagogico-didattico dalle chiare intenzioni sociali e politiche nel senso più ampio del termine. Soprattutto, pone in essere un’interessante operazione transculturale nella sua esplicita ambizione di farsi strumento didattico-linguistico per i giovani lettori tedescofoni che, grazie a un’attenta politica traduttiva iniziata dallo stesso autore, volevano apprendere le moderne lingue europee.
Robinson der Juengere di Joachim Heinrich Campe tra intenti pedagogici e ambizioni transculturali
Valentina Serra
2020-01-01
Abstract
Il presente contributo indaga gli intenti pedagogici, didattici e formativi della riscrittura che il noto pedagogo, scrittore, linguista e editore Joachim Heinrich Campe (1746-1818) eseguì, negli anni 1779-1780, del famosissimo romanzo di Daniel Defoe Robinson Crusoe (1719). Il testo inglese è comunemente considerato esemplificazione del nascente genere romanzesco e rappresentazione della cultura e della Weltanschauung di una classe borghese che andava configurandosi agli albori del Diciottesimo secolo. L’opera di Defoe venne tradotta in diverse lingue moderne europee e numerosi furono, sin dalla sua prima edizione, i tentativi di reinterpretare e di adattare l’avvincente trama del naufrago che, grazie alle proprie abilità intellettive e fisiche, sopravvive alle numerose avversità che una sorte malevola e un’impetuosa natura pongono sul suo cammino. L’opera di Campe, Robinson der Jüngere, zur angenehmen und nützlichen Unterhaltung für Kinder (1779-1780), riveste un’importanza peculiare per gli intenti pedagogico-didattici che soggiacciono all’appropriazione del personaggio inglese in ambito germanofono, con significative ricadute del messaggio da questi rappresentato presso l’emergente classe borghese tedesca. La riscrittura di Campe si inserisce in maniera significativa nell’ambito del genere letterario delle “robinsonate” e acquisisce i contorni di un progetto pedagogico-didattico dalle chiare intenzioni sociali e politiche nel senso più ampio del termine. Soprattutto, pone in essere un’interessante operazione transculturale nella sua esplicita ambizione di farsi strumento didattico-linguistico per i giovani lettori tedescofoni che, grazie a un’attenta politica traduttiva iniziata dallo stesso autore, volevano apprendere le moderne lingue europee.File | Dimensione | Formato | |
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