“Ho pensato, bambini, di farvi vedere molte cose grandi negli esseri piccoli… Più tardi, nel mondo, vedrete molte cose piccole negli esseri grandi”. Il sottotitolo del presente volume si ispira, parafrasandone il senso, alle parole di questa dedica della prima opera per l’infanzia di Luigi Bertelli, Ciondolino. Sono parole che esprimono l’attenzione che, da qui in poi, l’autore dimostrerà nei confronti dell’infanzia e della sua educazione che bene si adattano ad esprimere l’essenza anche della sua prova artistica più importante, la fondazione de “Il giornalino della Domenica”. Fin dal primo numero il periodico rappresentò, sia per forma che per contenuto, un notevole passo avanti rispetto ai didascalici modelli dei precedenti giornali per ragazzi con una precisa volontà di svecchiamento stilistico. La peculiarità del progetto educativo alla base del “Giornalino” di Vamba risiede nel far sentire il proprio destinatario parte attiva della società in cui vive, conducendolo attraverso percorsi di educazione civile che toccano più ambiti della vita reale, senza preclusione di argomenti o uso di linguaggi troppo semplificati; l’interlocutore non era lo scolaro impegnato nell’apprendimento di aride nozioni, ma il ragazzo considerato quale persona autonomamente dotata di gusti, interessi, desideri. Nel “Giornalino” trionfano piuttosto lo spirito del gioco, e dunque l’umorismo, la dissacrazione fino al paradosso, che è una della colonne portanti dell’educazione quale ideale da perseguire, se educare significa anche e soprattutto andare oltre ciò che appare, dubitare di quanto sembra certo, maturare la capacità di rielaborare i dati e di costruire il futuro. A partire da queste considerazioni, si è indagato il ruolo che il “Giornalino ha rivestito nell’ambito della stampa periodica per ragazzi del suo tempo e il rapporto che esso ha stabilito con il suo pubblico nei termini della lettura, con particolare attenzione all’immagine di lettore ideale e immaginato che emerge dalle sue pagine, e della funzione delle illustrazioni in generale e delle copertine in particolare, a nostro parere, tra i maggiori elementi di innovazione della rivista. L’analisi è condotta sulle annate della prima direzione di Vamba, 1906-1911, che ci sono sembrate le più significative sul piano del cambiamento della pubblicistica per ragazzi.
Vamba e "la grandezza dei piccoli". "Il giornalino della Domenica" (1906-1911)
Susanna Barsotti
2020-01-01
Abstract
“Ho pensato, bambini, di farvi vedere molte cose grandi negli esseri piccoli… Più tardi, nel mondo, vedrete molte cose piccole negli esseri grandi”. Il sottotitolo del presente volume si ispira, parafrasandone il senso, alle parole di questa dedica della prima opera per l’infanzia di Luigi Bertelli, Ciondolino. Sono parole che esprimono l’attenzione che, da qui in poi, l’autore dimostrerà nei confronti dell’infanzia e della sua educazione che bene si adattano ad esprimere l’essenza anche della sua prova artistica più importante, la fondazione de “Il giornalino della Domenica”. Fin dal primo numero il periodico rappresentò, sia per forma che per contenuto, un notevole passo avanti rispetto ai didascalici modelli dei precedenti giornali per ragazzi con una precisa volontà di svecchiamento stilistico. La peculiarità del progetto educativo alla base del “Giornalino” di Vamba risiede nel far sentire il proprio destinatario parte attiva della società in cui vive, conducendolo attraverso percorsi di educazione civile che toccano più ambiti della vita reale, senza preclusione di argomenti o uso di linguaggi troppo semplificati; l’interlocutore non era lo scolaro impegnato nell’apprendimento di aride nozioni, ma il ragazzo considerato quale persona autonomamente dotata di gusti, interessi, desideri. Nel “Giornalino” trionfano piuttosto lo spirito del gioco, e dunque l’umorismo, la dissacrazione fino al paradosso, che è una della colonne portanti dell’educazione quale ideale da perseguire, se educare significa anche e soprattutto andare oltre ciò che appare, dubitare di quanto sembra certo, maturare la capacità di rielaborare i dati e di costruire il futuro. A partire da queste considerazioni, si è indagato il ruolo che il “Giornalino ha rivestito nell’ambito della stampa periodica per ragazzi del suo tempo e il rapporto che esso ha stabilito con il suo pubblico nei termini della lettura, con particolare attenzione all’immagine di lettore ideale e immaginato che emerge dalle sue pagine, e della funzione delle illustrazioni in generale e delle copertine in particolare, a nostro parere, tra i maggiori elementi di innovazione della rivista. L’analisi è condotta sulle annate della prima direzione di Vamba, 1906-1911, che ci sono sembrate le più significative sul piano del cambiamento della pubblicistica per ragazzi.File | Dimensione | Formato | |
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