Negli ultimi decenni il lavoro domestico di cura è stato uno dei principali ambiti di impiego per la forza lavoro immigrata in Italia, specialmente femminile, diventando sempre più una nicchia di occupazione fortemente etnicizzata e femminilizzata . Nonostante alcune delle sue caratteristiche si siano diffuse anche in altri Stati europei , l’Italia appare una specificità tra i paesi del welfare mediterraneo venendo spesso descritto come il paese più “badantizzato” dell’Europa occidentale. il saggio racconta i risultati di una ricerca che ha avuto come scopo la conoscenza del fenomeno del lavoro domestico migrante a partire dal punto di vista dei soggetti principalmente coinvolti, le assistenti familiari straniere, e a un livello esplorativo anche dei datori di lavoro e degli operatori di un servizio cittadino che offre consulenza normativa sul CCNL che disciplina il rapporto di lavoro domestico. È stata caratterizzata da un taglio sociologico sviluppato con una prospettiva metodologica di tipo qualitativo ed è consistita nello svolgimento di interviste narrative individuali semi-strutturate riguardanti le seguenti tematiche: vita nel paese d’origine e progetto migratorio, canali di reperimento del lavoro, rapporto con l’assistito e con i familiari, spazio domestico, riconoscimento sociale del lavoro di cura agli anziani e autoriconoscimento del proprio ruolo, uso del tempo libero e vita affettiva, rapporti con il paese d’origine, radicamento nella città di Livorno, fruizione dei servizi, progetti per il futuro e, infine, punti di forza e punti deboli delle esperienze.

Le lavoratrici domestiche e di cura migranti tra percorsi migratori, senso di casa e "capacità di aspirare". Il caso di Livorno

Caterina Satta
Primo
2018-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni il lavoro domestico di cura è stato uno dei principali ambiti di impiego per la forza lavoro immigrata in Italia, specialmente femminile, diventando sempre più una nicchia di occupazione fortemente etnicizzata e femminilizzata . Nonostante alcune delle sue caratteristiche si siano diffuse anche in altri Stati europei , l’Italia appare una specificità tra i paesi del welfare mediterraneo venendo spesso descritto come il paese più “badantizzato” dell’Europa occidentale. il saggio racconta i risultati di una ricerca che ha avuto come scopo la conoscenza del fenomeno del lavoro domestico migrante a partire dal punto di vista dei soggetti principalmente coinvolti, le assistenti familiari straniere, e a un livello esplorativo anche dei datori di lavoro e degli operatori di un servizio cittadino che offre consulenza normativa sul CCNL che disciplina il rapporto di lavoro domestico. È stata caratterizzata da un taglio sociologico sviluppato con una prospettiva metodologica di tipo qualitativo ed è consistita nello svolgimento di interviste narrative individuali semi-strutturate riguardanti le seguenti tematiche: vita nel paese d’origine e progetto migratorio, canali di reperimento del lavoro, rapporto con l’assistito e con i familiari, spazio domestico, riconoscimento sociale del lavoro di cura agli anziani e autoriconoscimento del proprio ruolo, uso del tempo libero e vita affettiva, rapporti con il paese d’origine, radicamento nella città di Livorno, fruizione dei servizi, progetti per il futuro e, infine, punti di forza e punti deboli delle esperienze.
2018
978-88-230-2179-2
Femminilizzazione del lavoro; cura; lavoro domestico migrante
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