All’interno di un completo dizionario biografico di autori vari, a cura di Vincenzo Cazzato, la sezione dedicata alla Sardegna evidenzia come nella tradizione culturale isolana sia estraneo un godimento estetico e collettivo del “verde”. Si deve attendere la fine del Settecento ed i primi dell’Ottocento per individuare esempi di parchi e giardini connessi a edifici nobiliari e della ricca borghesia, con funzione di filtro tra elemento architettonico ed il relativo contesto urbano e rurale. Ambientate in suggestivi spazi verdi sono per esempio la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, già Polveriera, progetto di Carlo Boyl di Putifigari, Villa S. Maria a Pula, di gusto neoclassico ideata dall’architetto Gaetano Cima, le cagliaritane ville Pernis, Devoto e Satta, inseribili nell’alveo dell’eclettismo ottocentesco. E’ un caso tutto particolare il parco e giardino di Villa d’Orri a Sarroch, sulla riviera occidentale del golfo di Cagliari, entro una vasta tenuta agricola che il marchese Stefano Manca di Villahermosa risistemò con bonifiche e moderne sperimentazioni agrarie e dove soggiornarono Carlo Felice e Maria Cristina di Savoia. Unico per la Sardegna è l’Orto Botanico di Cagliari, impiantato nel 1866 dal prof. Patrizio Gennari con l’aiuto del giardiniere ligure Giovan Battista Canepa. Mentre ancora misteriosa risulta essere la figura di quel Bais, confetturiere del duca del Genevese, incaricato di sistemare un giardino pensile nel Palazzo Regio di Cagliari, personalità importanti per la sistemazione del verde nella città borghese dell’Ottocento furono l’agronomo ligure Giuseppe Pittaluga ed il siciliano Carlo Visca. Per il Novecento un ruolo di grande rilievo nella sistemazione delle principali piazze e aree verdi cagliaritane ebbe invece Ubaldo Badas.
Badas, Bais, Boyl, Canepa, Cavara, Cima, Galbiati, Gennari, Martis, Negri, Pischedda, Pittaluga, Roberti, Roero, Visca
PASOLINI, ALESSANDRA
2009-01-01
Abstract
All’interno di un completo dizionario biografico di autori vari, a cura di Vincenzo Cazzato, la sezione dedicata alla Sardegna evidenzia come nella tradizione culturale isolana sia estraneo un godimento estetico e collettivo del “verde”. Si deve attendere la fine del Settecento ed i primi dell’Ottocento per individuare esempi di parchi e giardini connessi a edifici nobiliari e della ricca borghesia, con funzione di filtro tra elemento architettonico ed il relativo contesto urbano e rurale. Ambientate in suggestivi spazi verdi sono per esempio la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, già Polveriera, progetto di Carlo Boyl di Putifigari, Villa S. Maria a Pula, di gusto neoclassico ideata dall’architetto Gaetano Cima, le cagliaritane ville Pernis, Devoto e Satta, inseribili nell’alveo dell’eclettismo ottocentesco. E’ un caso tutto particolare il parco e giardino di Villa d’Orri a Sarroch, sulla riviera occidentale del golfo di Cagliari, entro una vasta tenuta agricola che il marchese Stefano Manca di Villahermosa risistemò con bonifiche e moderne sperimentazioni agrarie e dove soggiornarono Carlo Felice e Maria Cristina di Savoia. Unico per la Sardegna è l’Orto Botanico di Cagliari, impiantato nel 1866 dal prof. Patrizio Gennari con l’aiuto del giardiniere ligure Giovan Battista Canepa. Mentre ancora misteriosa risulta essere la figura di quel Bais, confetturiere del duca del Genevese, incaricato di sistemare un giardino pensile nel Palazzo Regio di Cagliari, personalità importanti per la sistemazione del verde nella città borghese dell’Ottocento furono l’agronomo ligure Giuseppe Pittaluga ed il siciliano Carlo Visca. Per il Novecento un ruolo di grande rilievo nella sistemazione delle principali piazze e aree verdi cagliaritane ebbe invece Ubaldo Badas.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.