Non vi è dubbio che la didattica orientata alla reinterpretazione ed all’attualizzazione dello spazio costruito, per essere efficace, deve liberarsi dal dogmatismo della Radiant Garden City Beautiful, termine con cui Jane Jacobs (1993) attacca la retorica saccente degli ambienti accademici. Secondo Jacobs, l’organizzazione degli ambienti, aperti o chiusi, in cui la vita delle comunità si svolge, è da progettare in maniera libera, a partire dalla lettura e dalla problematizzazione delle esigenze riconosciute da parte dei fruitori degli spazi, al di fuori da analisi e narrative precostituite. È questa una prospettiva che, soprattutto in relazione alla pianificazione urbana, si riscontra negli studi riconducibili al New Urbanism . Si tratta di una visione della didattica fortemente orientata all’esperienza diretta, in cui la conoscenza delle funzioni, essenzialmente basata sull’utilizzo quotidiano, si apre ad un progetto in cui l’organizzazione degli spazi si basa sulla valorizzazione del presente che dà luogo ad un assetto futuro che, radicato nell’interpretazione del presente, ne esalta le potenzialità di miglioramento qualitativo. Il futuro è un presente trasfigurato, che suscita emozione e desiderio in relazione ad una bellezza, cioè una qualità della vita “bella”, che è radicata nel presente e che, in maniera dinamica, proprio attraverso l’emozione ed il desiderio, si proietta nel futuro, tramite il progetto.
La didattica dell'architettura nelle Doors of Identity
Zoppi, Corrado
2020-01-01
Abstract
Non vi è dubbio che la didattica orientata alla reinterpretazione ed all’attualizzazione dello spazio costruito, per essere efficace, deve liberarsi dal dogmatismo della Radiant Garden City Beautiful, termine con cui Jane Jacobs (1993) attacca la retorica saccente degli ambienti accademici. Secondo Jacobs, l’organizzazione degli ambienti, aperti o chiusi, in cui la vita delle comunità si svolge, è da progettare in maniera libera, a partire dalla lettura e dalla problematizzazione delle esigenze riconosciute da parte dei fruitori degli spazi, al di fuori da analisi e narrative precostituite. È questa una prospettiva che, soprattutto in relazione alla pianificazione urbana, si riscontra negli studi riconducibili al New Urbanism . Si tratta di una visione della didattica fortemente orientata all’esperienza diretta, in cui la conoscenza delle funzioni, essenzialmente basata sull’utilizzo quotidiano, si apre ad un progetto in cui l’organizzazione degli spazi si basa sulla valorizzazione del presente che dà luogo ad un assetto futuro che, radicato nell’interpretazione del presente, ne esalta le potenzialità di miglioramento qualitativo. Il futuro è un presente trasfigurato, che suscita emozione e desiderio in relazione ad una bellezza, cioè una qualità della vita “bella”, che è radicata nel presente e che, in maniera dinamica, proprio attraverso l’emozione ed il desiderio, si proietta nel futuro, tramite il progetto.File | Dimensione | Formato | |
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