Scrivere sull'educazione non significa solo incontrarsi e scontrarsi con un'ovvietà impenetrabile, ma accettare il richiamo di una responsabilità irrinunciabile. Ci sono momenti della storia in cui l'educazione viene considerata come un processo quasi "naturale" di trasmissione di conoscenze e di valori; altri in cui tale "ovvietà" lascia il posto a crisi più o meno profonde, che investono i fattori costitutivi dell'educare e insidiano la sua pratica. In un mondo in cui l'elemento di trasformazione assume un'importanza molto maggiore che nel passato, il bisogno educativo si ripropone inevitabilmente come un "problema", nel senso più pregnante del termine, di cui occorre riscoprire nuovamente la fisionomia peculiare, l'inerente autenticità. Da qui la costante necessità di vagliare criticamente la natura e il valore dell'educazione, di mettere alla prova il modo consueto d'intenderla e di praticarla. Particolarmente la situazione contemporanea è in profondità segnata dall'urgenza di ritrovare alcune coordinate capaci di giustificare il senso essenziale della nostra umanità. Non è difficile scorgere la ragione per cui sempre più frequentemente si parla di "emergenza educativa". L'esigenza di discutere pubblicamente di educazione esprime un interesse per l'intera vita dell'uomo, un'attenzione che non si limita solamente a considerare i problemi della sua generazione e nascita oppure del suo permanere al confine della morte.

Affermazione e ricerca di senso. Presupposti antropologici dell'educare

NUVOLI, PIERO FELICE
2008-01-01

Abstract

Scrivere sull'educazione non significa solo incontrarsi e scontrarsi con un'ovvietà impenetrabile, ma accettare il richiamo di una responsabilità irrinunciabile. Ci sono momenti della storia in cui l'educazione viene considerata come un processo quasi "naturale" di trasmissione di conoscenze e di valori; altri in cui tale "ovvietà" lascia il posto a crisi più o meno profonde, che investono i fattori costitutivi dell'educare e insidiano la sua pratica. In un mondo in cui l'elemento di trasformazione assume un'importanza molto maggiore che nel passato, il bisogno educativo si ripropone inevitabilmente come un "problema", nel senso più pregnante del termine, di cui occorre riscoprire nuovamente la fisionomia peculiare, l'inerente autenticità. Da qui la costante necessità di vagliare criticamente la natura e il valore dell'educazione, di mettere alla prova il modo consueto d'intenderla e di praticarla. Particolarmente la situazione contemporanea è in profondità segnata dall'urgenza di ritrovare alcune coordinate capaci di giustificare il senso essenziale della nostra umanità. Non è difficile scorgere la ragione per cui sempre più frequentemente si parla di "emergenza educativa". L'esigenza di discutere pubblicamente di educazione esprime un interesse per l'intera vita dell'uomo, un'attenzione che non si limita solamente a considerare i problemi della sua generazione e nascita oppure del suo permanere al confine della morte.
2008
978-88-88342-10-8
educazione; antropologia; scienza e scientismo
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