This article will discuss 1) the problem relating to the birth of writing in the Sardinian language in medieval Sardinia, and the eccentricity and exceptionality of this fact compared to the other regions of western Romania: exceptionality due to the particular historical conditions of early medieval Sardinia which gravitated more to the sphere Byzantine cultural political more than in the Western one; 2) the proposition of the Sardinian language, from its first appearance, as an 'official' language, and the development in it of a legal and administrative register from the pragmatic and everyday language; 3) the similarities and differences of the writing type, between Greek and (neo) Latin, observable in Sardinia as well as in other Italian regions that orbited in the Byzantine cultural sphere; 4) the tendency, although therefore not rigid, to form a linguistic standard for the use of writing, especially in the judicial papers, less evident and binding in other types of writing, such as that of the condaghes; 5) the specificity of the writing of the condaghes, which almost define them as a prelude to a literary writing, as they do not conform to a pragmatic and functional language and only one, but to present a capacity for elaboration, even narrative, that transcends the orality.

Questo articolo discutere 1) la problematica relativa alla nascita della scrittura in lingua sarda nella in Sardegna medievale, e la eccentricità ed eccezionalità di questo fatto rispetto alle altre regioni della Romània occidentale: eccezionalità dovuta alle particolari condizioni storiche della Sardegna altomedievale che gravitava maggiormente nella sfera politico culturale bizantina più che non in quella occidentale; 2) il proporsi della lingua sarda, fin dal suo primo apparire, come lingua ‘ufficiale’, e l’elaborazione in essa di un registro giuridico e amministrativo a dalla lingua pragmatica e quotidiana; 3) le analogie e le differenze di tipo scrittorio, a cavallo fra greco e (neo)latino, osservabili nella Sardegna così come in altre regioni italiane che orbitavano nella sfera culturale bizantina; 4) il tendenziale, sebbene quindi non rigido, formarsi di uno standard linguistico ad uso della scrittura, soprattutto nelle carte giudicali, meno evidente e cogente invece in altri tipi di scrittura, come quella dei condaghes; 5) la specificità della scrittura dei condaghes, che quasi definire quali preludio di una scrittura letteraria, in quanto essi non sono conformi ad una lingua e ad una soltanto pragmatica e funzionale, ma presentare una capacità di elaborazione, anche narrativa, che trascende l'oralità.

Language and Vernacular Writing in Medieval Sardinia

Maurizio Virdis
2021-01-01

Abstract

This article will discuss 1) the problem relating to the birth of writing in the Sardinian language in medieval Sardinia, and the eccentricity and exceptionality of this fact compared to the other regions of western Romania: exceptionality due to the particular historical conditions of early medieval Sardinia which gravitated more to the sphere Byzantine cultural political more than in the Western one; 2) the proposition of the Sardinian language, from its first appearance, as an 'official' language, and the development in it of a legal and administrative register from the pragmatic and everyday language; 3) the similarities and differences of the writing type, between Greek and (neo) Latin, observable in Sardinia as well as in other Italian regions that orbited in the Byzantine cultural sphere; 4) the tendency, although therefore not rigid, to form a linguistic standard for the use of writing, especially in the judicial papers, less evident and binding in other types of writing, such as that of the condaghes; 5) the specificity of the writing of the condaghes, which almost define them as a prelude to a literary writing, as they do not conform to a pragmatic and functional language and only one, but to present a capacity for elaboration, even narrative, that transcends the orality.
2021
9789004467545
Questo articolo discutere 1) la problematica relativa alla nascita della scrittura in lingua sarda nella in Sardegna medievale, e la eccentricità ed eccezionalità di questo fatto rispetto alle altre regioni della Romània occidentale: eccezionalità dovuta alle particolari condizioni storiche della Sardegna altomedievale che gravitava maggiormente nella sfera politico culturale bizantina più che non in quella occidentale; 2) il proporsi della lingua sarda, fin dal suo primo apparire, come lingua ‘ufficiale’, e l’elaborazione in essa di un registro giuridico e amministrativo a dalla lingua pragmatica e quotidiana; 3) le analogie e le differenze di tipo scrittorio, a cavallo fra greco e (neo)latino, osservabili nella Sardegna così come in altre regioni italiane che orbitavano nella sfera culturale bizantina; 4) il tendenziale, sebbene quindi non rigido, formarsi di uno standard linguistico ad uso della scrittura, soprattutto nelle carte giudicali, meno evidente e cogente invece in altri tipi di scrittura, come quella dei condaghes; 5) la specificità della scrittura dei condaghes, che quasi definire quali preludio di una scrittura letteraria, in quanto essi non sono conformi ad una lingua e ad una soltanto pragmatica e funzionale, ma presentare una capacità di elaborazione, anche narrativa, che trascende l'oralità.
Sardinian language, Origin of writing, Sardinian and Greek-Byzantine, Writers' Registers, Historical Sociolinguistics
Lingua sarda, Origine della scrittura, Sardo e greco-bizantino, Registri scrittorii, Sociolinguistica storica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/319741
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