The focus of the present research is to reconstruct the original meaning of the culturally dense term Ved. dákṣiṇā / Pa. dakkhiṇā, which, in the late Vedic language, specifically means the gift due to the priest who officiates the rite in favour of a patron. The discussed data make it possible to postulate a completely different meaning for this term in the early Vedic texts, where it is used to evoke an ‘auspicious condition’ prototypically proper to a successful leader, both as an effect of previous glorious deeds and as a possible cause of further prosperity. We propose that in the Vedic context this term should be translated as ‘magnificence’, in which we distinguish two facets, namely: a more abstract one, that is magnificence in potency, as a result of past merits and often associated to the gods’ favour, and magnificence in action, i.e. the (sometimes material) outcome of such a condition. The latter may become the crucial ingredient of a simple devotional act of offering. Albeit with the expected differences, we find also in Pali sources a comparable emphasis on such an act of offering, in particular when addressed to a worthy recipient. Indeed, retrofitting the late meaning of dakṣiṇā/dakkhiṇā to the earlier cultural and linguistic stages leads to a miscomprehension of many relevant passages and pivotal features of both Vedic and early Buddhist ancient religious and political ideology. This is why we dedicate the last part of the paper to investigating how this assumed notion of ‘magnificence’ matches with what we know about the most ancient Indo-Aryan societal forms and with what is assumed about the evolution of these forms. We hope in this way to be able to add a crucial element to the interpretation of the cultural dynamic at work between the Buddhist and Vedic cultures, a dynamic characterised by some unresolved tensions such as preservation versus innovation and identity construction versus syncretic strategies.

L'obiettivo della presente ricerca è quello di ricostruire il significato originario del termine culturalmente denso Ved. dákṣiṇā / Pa. dakkhiṇā, che, nella lingua vedica tarda, indica specificamente il dono dovuto al sacerdote che officia il rito in favore di un patrono. I dati discussi permettono di postulare un significato completamente diverso per questo termine nei primi testi vedici, dove viene utilizzato per evocare una “condizione di buon auspicio” prototipicamente propria di un leader di successo, sia come effetto di precedenti azioni gloriose sia come possibile causa di ulteriore prosperità. Proponiamo che nel contesto vedico questo termine venga tradotto come “magnificenza”, in cui distinguiamo due sfaccettature: una più astratta, cioè la magnificenza in potenza, come risultato di meriti passati e spesso associata al favore degli dei, e la magnificenza in azione, cioè il risultato (a volte materiale) di tale condizione. Quest'ultima può diventare l'ingrediente cruciale di un semplice atto devozionale di offerta. Sebbene con le dovute differenze, anche nelle fonti pali troviamo un'enfasi paragonabile su tale atto di offerta, in particolare se rivolto a un degno destinatario. In effetti, retrodatare il significato tardo di dakṣiṇā/dakkhiṇā alle fasi culturali e linguistiche precedenti porta a un'errata comprensione di molti passaggi rilevanti e di caratteristiche cardine dell'ideologia religiosa e politica antica sia vedica sia buddhista. Per questo motivo dedichiamo l'ultima parte del lavoro a indagare come questa presunta nozione di “magnificenza” si concili con quanto sappiamo delle più antiche forme societarie indo-arie e con quanto si ipotizza sull'evoluzione di queste forme. Speriamo in questo modo di poter aggiungere un elemento cruciale all'interpretazione della dinamica culturale in atto tra la cultura buddhista e quella vedica, una dinamica caratterizzata da alcune tensioni irrisolte come la conservazione contro l'innovazione e la costruzione dell'identità contro le strategie sincretiche.

Vedic dákṣiṇā/Pāli dakkhiṇā. Recovering an original notion behind the later institutional gift

Tiziana Pontillo
;
Chiara Neri
;
2021-01-01

Abstract

The focus of the present research is to reconstruct the original meaning of the culturally dense term Ved. dákṣiṇā / Pa. dakkhiṇā, which, in the late Vedic language, specifically means the gift due to the priest who officiates the rite in favour of a patron. The discussed data make it possible to postulate a completely different meaning for this term in the early Vedic texts, where it is used to evoke an ‘auspicious condition’ prototypically proper to a successful leader, both as an effect of previous glorious deeds and as a possible cause of further prosperity. We propose that in the Vedic context this term should be translated as ‘magnificence’, in which we distinguish two facets, namely: a more abstract one, that is magnificence in potency, as a result of past merits and often associated to the gods’ favour, and magnificence in action, i.e. the (sometimes material) outcome of such a condition. The latter may become the crucial ingredient of a simple devotional act of offering. Albeit with the expected differences, we find also in Pali sources a comparable emphasis on such an act of offering, in particular when addressed to a worthy recipient. Indeed, retrofitting the late meaning of dakṣiṇā/dakkhiṇā to the earlier cultural and linguistic stages leads to a miscomprehension of many relevant passages and pivotal features of both Vedic and early Buddhist ancient religious and political ideology. This is why we dedicate the last part of the paper to investigating how this assumed notion of ‘magnificence’ matches with what we know about the most ancient Indo-Aryan societal forms and with what is assumed about the evolution of these forms. We hope in this way to be able to add a crucial element to the interpretation of the cultural dynamic at work between the Buddhist and Vedic cultures, a dynamic characterised by some unresolved tensions such as preservation versus innovation and identity construction versus syncretic strategies.
2021
978-88-3339-576-0
L'obiettivo della presente ricerca è quello di ricostruire il significato originario del termine culturalmente denso Ved. dákṣiṇā / Pa. dakkhiṇā, che, nella lingua vedica tarda, indica specificamente il dono dovuto al sacerdote che officia il rito in favore di un patrono. I dati discussi permettono di postulare un significato completamente diverso per questo termine nei primi testi vedici, dove viene utilizzato per evocare una “condizione di buon auspicio” prototipicamente propria di un leader di successo, sia come effetto di precedenti azioni gloriose sia come possibile causa di ulteriore prosperità. Proponiamo che nel contesto vedico questo termine venga tradotto come “magnificenza”, in cui distinguiamo due sfaccettature: una più astratta, cioè la magnificenza in potenza, come risultato di meriti passati e spesso associata al favore degli dei, e la magnificenza in azione, cioè il risultato (a volte materiale) di tale condizione. Quest'ultima può diventare l'ingrediente cruciale di un semplice atto devozionale di offerta. Sebbene con le dovute differenze, anche nelle fonti pali troviamo un'enfasi paragonabile su tale atto di offerta, in particolare se rivolto a un degno destinatario. In effetti, retrodatare il significato tardo di dakṣiṇā/dakkhiṇā alle fasi culturali e linguistiche precedenti porta a un'errata comprensione di molti passaggi rilevanti e di caratteristiche cardine dell'ideologia religiosa e politica antica sia vedica sia buddhista. Per questo motivo dedichiamo l'ultima parte del lavoro a indagare come questa presunta nozione di “magnificenza” si concili con quanto sappiamo delle più antiche forme societarie indo-arie e con quanto si ipotizza sull'evoluzione di queste forme. Speriamo in questo modo di poter aggiungere un elemento cruciale all'interpretazione della dinamica culturale in atto tra la cultura buddhista e quella vedica, una dinamica caratterizzata da alcune tensioni irrisolte come la conservazione contro l'innovazione e la costruzione dell'identità contro le strategie sincretiche.
Vedic sources; Pali sources; Daksina; Dakkhina; Institutional gift; Magnificence
Fonti vediche; Fonti pali; Daksina; Dakkhina; Dono istituzionale; Magnificenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11584/323361
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