La forma urbana e le dinamiche di sviluppo storico della città di Cagliari sono ben descritte nelle mappe elaborate, per scopi in prevalenza militari, a partire dall’Età Moderna. Numerosi rilievi e progetti accompagnano gli ampliamenti della cinta fortificata e la difesa del territorio circostante la città. Se le prime rappresentazioni estese al nucleo insediativo, opera degli ingegneri militari al servizio dell’Impero di Spagna, focalizzano l’attenzione sulla sequenza di bastioni sovrapposta alla linea esistente, le mappe settecentesche sono ricche di informazioni, non solo di interesse militare. La maggiore qualità di queste produzioni è frutto della tecnica cartografica affinatasi nella prima metà del secolo XVIII, grazie al perfezionamento degli strumenti di rilievo e rappresentazione architettonico-territoriale e alla codifica dei modelli grafici. In questo contesto, la “Pianta della città di Cagliari e suoi borghi”, custodita presso l’Archivio di Stato di Torino, è un documento di notevole interesse per lo studio delle trasformazioni e la tutela degli assetti storici del capoluogo isolano. Nel documento, infatti, oltre alle fortificazioni, ben descritte in tutti i dettagli, compaiono gli edifici ecclesiastici, il tessuto urbano, la morfologia dei luoghi nonché l’uso del suolo. Priva di data e firma, la mappa offre una lettura dettagliata della piazzaforte di Cagliari alla metà del Settecento; la collocazione tra le Carte Topografiche Segrete denota la funzione militare del documento e la tipologia di informazioni contenute. Si distingue infatti la restituzione approssimata, ma completa, del tessuto edilizio e la rispondenza precisa dei tracciati murari con le imponenti strutture difensive ancora esistenti. Il carattere descrittivo della tavola consente di ricostruire, dal punto di vista grafico e cronologico, gli assetti urbani modificatisi nel tempo o perduti a seguito delle trasformazioni tardo-ottocentesche. L’uso consapevole del documento agevolerebbe, inoltre, la tutela delle tracce superstiti e non, inglobate nel tessuto urbano. Tale ricostruzione si avvale oggi degli strumenti digitali, grazie alla compatibilità della mappa con le ricognizioni aerofotogrammetriche attuali. Lo studio comparato delle fortificazioni e il confronto con le fabbriche religiose raffigurate nella mappa aprono uno stimolante confronto tra le discipline del Disegno e della Storia dell’Architettura. Con questi presupposti, il saggio propone una chiave interpretativa nuova per la “Pianta’, sotto l’aspetto del rilievo e della rappresentazione, approfondendo temi di interesse storico-culturale e paesaggistico.

Una mappa settecentesca per la ricostruzione degli assetti storici. “La pianta della città di Cagliari e suoi borghi”.

Andrea Pirinu
;
Marcello Schirru
2021-01-01

Abstract

La forma urbana e le dinamiche di sviluppo storico della città di Cagliari sono ben descritte nelle mappe elaborate, per scopi in prevalenza militari, a partire dall’Età Moderna. Numerosi rilievi e progetti accompagnano gli ampliamenti della cinta fortificata e la difesa del territorio circostante la città. Se le prime rappresentazioni estese al nucleo insediativo, opera degli ingegneri militari al servizio dell’Impero di Spagna, focalizzano l’attenzione sulla sequenza di bastioni sovrapposta alla linea esistente, le mappe settecentesche sono ricche di informazioni, non solo di interesse militare. La maggiore qualità di queste produzioni è frutto della tecnica cartografica affinatasi nella prima metà del secolo XVIII, grazie al perfezionamento degli strumenti di rilievo e rappresentazione architettonico-territoriale e alla codifica dei modelli grafici. In questo contesto, la “Pianta della città di Cagliari e suoi borghi”, custodita presso l’Archivio di Stato di Torino, è un documento di notevole interesse per lo studio delle trasformazioni e la tutela degli assetti storici del capoluogo isolano. Nel documento, infatti, oltre alle fortificazioni, ben descritte in tutti i dettagli, compaiono gli edifici ecclesiastici, il tessuto urbano, la morfologia dei luoghi nonché l’uso del suolo. Priva di data e firma, la mappa offre una lettura dettagliata della piazzaforte di Cagliari alla metà del Settecento; la collocazione tra le Carte Topografiche Segrete denota la funzione militare del documento e la tipologia di informazioni contenute. Si distingue infatti la restituzione approssimata, ma completa, del tessuto edilizio e la rispondenza precisa dei tracciati murari con le imponenti strutture difensive ancora esistenti. Il carattere descrittivo della tavola consente di ricostruire, dal punto di vista grafico e cronologico, gli assetti urbani modificatisi nel tempo o perduti a seguito delle trasformazioni tardo-ottocentesche. L’uso consapevole del documento agevolerebbe, inoltre, la tutela delle tracce superstiti e non, inglobate nel tessuto urbano. Tale ricostruzione si avvale oggi degli strumenti digitali, grazie alla compatibilità della mappa con le ricognizioni aerofotogrammetriche attuali. Lo studio comparato delle fortificazioni e il confronto con le fabbriche religiose raffigurate nella mappa aprono uno stimolante confronto tra le discipline del Disegno e della Storia dell’Architettura. Con questi presupposti, il saggio propone una chiave interpretativa nuova per la “Pianta’, sotto l’aspetto del rilievo e della rappresentazione, approfondendo temi di interesse storico-culturale e paesaggistico.
2021
9788899586201
Cartografia storica, Rappresentazione e Rilievo, Storia dell’Architettura, Cagliari Settecento, Architettura Militare
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