Il volume dedicato alla diocesi di Albano Laziale aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza delle testimonianze scultoree di epoca altomedievale del Lazio. L’excursus introduttivo, in cui si ripercorre la storia della diocesi dalla nascita sino alle soglie del medioevo sulla base delle fonti scritte, monumentali e archeologiche, mette in evidenza lo stretto legame con la Chiesa di Roma e il ruolo del territorio nell’altomedioevo come Patrimonium Appiae nel costituendo Patrimonium Sancti Petri. Tale rapporto privilegiato si esprime anche negli interventi edilizi su committenza dei pontefici, in particolare di Ormisda nel VI secolo e Leone III fra l’VIII e il IX, ai quali si devono collegare per i caratteri stilistici molti reperti esaminati nel Catalogo. I manufatti, 85 in tutto, salvo qualche frammento appartenuto ad oggetti destinati ad uso funerario, sono pertinenti a dispositivi di arredo liturgico e presentano una sostanziale omogeneità nel repertorio decorativo e nelle modalità di esecuzione. Pur nella loro semplicità e ripetitività, essi forniscono comunque un utile contributo alla conoscenza della produzione scultorea dei secoli V-XI e della circolazione di pezzi e modelli nell’area a sud di Roma, nel passaggio fra le sfere culturali bizantina e carolingia.

La diocesi di Albano Laziale

Rossana Martorelli
2022-01-01

Abstract

Il volume dedicato alla diocesi di Albano Laziale aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza delle testimonianze scultoree di epoca altomedievale del Lazio. L’excursus introduttivo, in cui si ripercorre la storia della diocesi dalla nascita sino alle soglie del medioevo sulla base delle fonti scritte, monumentali e archeologiche, mette in evidenza lo stretto legame con la Chiesa di Roma e il ruolo del territorio nell’altomedioevo come Patrimonium Appiae nel costituendo Patrimonium Sancti Petri. Tale rapporto privilegiato si esprime anche negli interventi edilizi su committenza dei pontefici, in particolare di Ormisda nel VI secolo e Leone III fra l’VIII e il IX, ai quali si devono collegare per i caratteri stilistici molti reperti esaminati nel Catalogo. I manufatti, 85 in tutto, salvo qualche frammento appartenuto ad oggetti destinati ad uso funerario, sono pertinenti a dispositivi di arredo liturgico e presentano una sostanziale omogeneità nel repertorio decorativo e nelle modalità di esecuzione. Pur nella loro semplicità e ripetitività, essi forniscono comunque un utile contributo alla conoscenza della produzione scultorea dei secoli V-XI e della circolazione di pezzi e modelli nell’area a sud di Roma, nel passaggio fra le sfere culturali bizantina e carolingia.
2022
978-88-6809-340-2
Lazio, sculture, altomedioevo
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