Nell’ambito delle nuove prospettive storiografiche aperte della proposta di considerare gli stati della monarchia spagnola come un unico sistema sia sul piano politico-istituzionale sia su quello economico, i provvedimenti restrittivi sul commercio estero e le iniziative assunte per favorire l’interscambio tra i regni sottoposti alla corona, lo studio dei flussi commerciali che legano tra loro il traffico navale mediterraneo con quello del nord Atlantico e delle colonie americane assumono diverso valore e significato. Accanto ai fattori economici, a condizionare la “tenuta” o le fortune di un regno, a limitarne lo sviluppo, a determinare la stagnazione di un’area o il decollo di un altro subsistema reginale intervengono scelte e decisioni politiche anche esterne assunte a difesa di interessi “ più generali”. Utilizzando come strumento metodologico di comparazione e di analisi il concetto di sistema imperiale l’A. ha cercato di verificare quali ripercussioni abbia avuto in Sardegna la strategia politica ed economica portata avanti dagli Austrias. I risultati che emergono inserendo i dati relativi agli scambi commerciali del regno di Sardegna all’interno di un più ampio quadro di riferimento offrono spunti per nuove interessanti riflessioni sulle capacità di “ tenuta “ del sistema imperiale e sulle sue potenzialità produttive. Sia che si utilizzino come parametri di riferimento e di verifica i concetti di “regione economica” o di “struttura territoriale complessa” prospettate dal Malanima e dal Muto, quello di “area economica integrata” proposto dal Bacigalupe o si considerino gli Stati appartenuti alla corona come un organico “ sistema imperiale” (Ortiz, Galasso, Muto) le vicende politiche ed economiche del regno di Sardegna, sembrano offrire ulteriori conferme al fatto che la Monarchia è riuscita a condizionare e ad orientare le scelte dei singoli regni favorendo, per quanto possibile, la loro integrazione economica e produttiva. Il regno di Sardegna uscì economicamente prostrato dalle guerre della monarchia ispanica ma sul piano politico la partecipazione delle élites alle spedizioni contro i barbareschi, durante i regimi di Carlo V e Filippo II, ed alle guerre in Italia e nelle Fiandre, alla repressione della rivolta catalana e di quella napoletana, durante il lungo governo di Filippo IV, consente loro di integrarsi all’interno del sistema imperiale e di ricoprire, con pari dignità rispetto agli altri sudditi, importanti cariche civili e militari. Anche i risultati complessivi della politica portata avanti dagli Austrias tra Cinque e Seicento appaiono chiari ed evidenti Se in alcuni regni (Portogallo, Fiandre, Catalogna) i vincoli doganali, fiscali e politici imposti dalla Monarchia degli Austrias suscitano reazioni che alimentano spinte centrifughe. In altri domini (Castiglia, Sardegna e regni d’Aragona, di Napoli, Sicilia, Granducato di Milano) la corona, vietando o rendendo difficoltosa la penetrazione delle merci inglesi e olandesi nel cuore dei territori ispanici, indirizzando il surplus agricolo e manifatturiero verso le aree che ne avevano maggiore necessità, evitarono l’insorgere di tensioni e violenze e favorirono, nel lungo periodo (1500 – 1650), la “tenuta” di tutto il sistema imperiale.

Monarchia ispanica, politica economica e circuiti commerciali nel Mediterraneo centrale. La Sardegna nel sistema imperiale degli Austrias (1550-1650)

TORE, GIANFRANCO
2004-01-01

Abstract

Nell’ambito delle nuove prospettive storiografiche aperte della proposta di considerare gli stati della monarchia spagnola come un unico sistema sia sul piano politico-istituzionale sia su quello economico, i provvedimenti restrittivi sul commercio estero e le iniziative assunte per favorire l’interscambio tra i regni sottoposti alla corona, lo studio dei flussi commerciali che legano tra loro il traffico navale mediterraneo con quello del nord Atlantico e delle colonie americane assumono diverso valore e significato. Accanto ai fattori economici, a condizionare la “tenuta” o le fortune di un regno, a limitarne lo sviluppo, a determinare la stagnazione di un’area o il decollo di un altro subsistema reginale intervengono scelte e decisioni politiche anche esterne assunte a difesa di interessi “ più generali”. Utilizzando come strumento metodologico di comparazione e di analisi il concetto di sistema imperiale l’A. ha cercato di verificare quali ripercussioni abbia avuto in Sardegna la strategia politica ed economica portata avanti dagli Austrias. I risultati che emergono inserendo i dati relativi agli scambi commerciali del regno di Sardegna all’interno di un più ampio quadro di riferimento offrono spunti per nuove interessanti riflessioni sulle capacità di “ tenuta “ del sistema imperiale e sulle sue potenzialità produttive. Sia che si utilizzino come parametri di riferimento e di verifica i concetti di “regione economica” o di “struttura territoriale complessa” prospettate dal Malanima e dal Muto, quello di “area economica integrata” proposto dal Bacigalupe o si considerino gli Stati appartenuti alla corona come un organico “ sistema imperiale” (Ortiz, Galasso, Muto) le vicende politiche ed economiche del regno di Sardegna, sembrano offrire ulteriori conferme al fatto che la Monarchia è riuscita a condizionare e ad orientare le scelte dei singoli regni favorendo, per quanto possibile, la loro integrazione economica e produttiva. Il regno di Sardegna uscì economicamente prostrato dalle guerre della monarchia ispanica ma sul piano politico la partecipazione delle élites alle spedizioni contro i barbareschi, durante i regimi di Carlo V e Filippo II, ed alle guerre in Italia e nelle Fiandre, alla repressione della rivolta catalana e di quella napoletana, durante il lungo governo di Filippo IV, consente loro di integrarsi all’interno del sistema imperiale e di ricoprire, con pari dignità rispetto agli altri sudditi, importanti cariche civili e militari. Anche i risultati complessivi della politica portata avanti dagli Austrias tra Cinque e Seicento appaiono chiari ed evidenti Se in alcuni regni (Portogallo, Fiandre, Catalogna) i vincoli doganali, fiscali e politici imposti dalla Monarchia degli Austrias suscitano reazioni che alimentano spinte centrifughe. In altri domini (Castiglia, Sardegna e regni d’Aragona, di Napoli, Sicilia, Granducato di Milano) la corona, vietando o rendendo difficoltosa la penetrazione delle merci inglesi e olandesi nel cuore dei territori ispanici, indirizzando il surplus agricolo e manifatturiero verso le aree che ne avevano maggiore necessità, evitarono l’insorgere di tensioni e violenze e favorirono, nel lungo periodo (1500 – 1650), la “tenuta” di tutto il sistema imperiale.
2004
8843031759
SPAGNA; Economia ; Mediterraneo
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