Theodoric the Great led a double life: a historical figure who played a role in events on the Italian peninsula between Antiquity and the Middle Ages, and a legendary ruler who was portrayed in Middle German poetry as an exile constantly waiting for fortune to come his way, or as the adversary of daring warriors and mythological creatures. These tales may have found their way into the vibrant commercial world of Bergen and the royal court, which, inspired by the courtly literature of the time, was looking for new and more refined cultural models, through the mouths of the merchants who travelled the Hanseatic routes. The result of this encounter was Þiðreks saga af Bern (The Saga of Theoderic of Verona), translated here for the first time into Italian from the Old Norse, which tells of a Þiðrekr-Teoderic who, like Arthur and Charlemagne, attracts a circle of brave companions in his youth, some of whom are known from other legendary cycles. In the new setting, the ruler does not end his parable as an exile, but reconquers the kingdom and continues to tread the ground as an indomitable adventurer until his mysterious disappearance, now old, riding a demonic mount.

Teoderico il Grande ha vissuto una doppia vita: figura storica che ebbe un ruolo nelle vicende della penisola italiana tra Età antica e Medioevo e sovrano leggendario cantato nei componimenti poetici medio-tedeschi come esule in costante attesa di una buona sorte che rifiuta di arridergli, o come avversario di guerrieri arditi e di creature mitologiche. Forse per bocca dei mercanti che percorrevano le rotte anseatiche, questi racconti approdarono nel vivace ambiente commerciale di Bergen e della corte reale, che cercava nuovi e più raffinati modelli culturali, ispirandosi alla letteratura cortese in voga a quel tempo. Da tale incontro nacque la Þiðreks saga af Bern (“La saga di Teoderico di Verona”), qui tradotta per la prima volta in italiano dall’antico norvegese, che narra di un Þiðrekr-Teoderico il quale, alla stregua di Artù e Carlo Magno, attrae a sé in giovinezza una cerchia di valorosi compagni, in parte noti da altri cicli leggendari. Nella nuova ambientazione, il sovrano non conclude la sua parabola da esule, ma riconquista il regno e continua a calcare la scena, indomito avventuriero, fino alla sua misteriosa scomparsa, ormai vecchio, in groppa a una demoniaca cavalcatura.

La saga norvegese di Teoderico di Verona

VERONKA SZOKE
2022-01-01

Abstract

Theodoric the Great led a double life: a historical figure who played a role in events on the Italian peninsula between Antiquity and the Middle Ages, and a legendary ruler who was portrayed in Middle German poetry as an exile constantly waiting for fortune to come his way, or as the adversary of daring warriors and mythological creatures. These tales may have found their way into the vibrant commercial world of Bergen and the royal court, which, inspired by the courtly literature of the time, was looking for new and more refined cultural models, through the mouths of the merchants who travelled the Hanseatic routes. The result of this encounter was Þiðreks saga af Bern (The Saga of Theoderic of Verona), translated here for the first time into Italian from the Old Norse, which tells of a Þiðrekr-Teoderic who, like Arthur and Charlemagne, attracts a circle of brave companions in his youth, some of whom are known from other legendary cycles. In the new setting, the ruler does not end his parable as an exile, but reconquers the kingdom and continues to tread the ground as an indomitable adventurer until his mysterious disappearance, now old, riding a demonic mount.
2022
978-88-8220-311-5
Teoderico il Grande ha vissuto una doppia vita: figura storica che ebbe un ruolo nelle vicende della penisola italiana tra Età antica e Medioevo e sovrano leggendario cantato nei componimenti poetici medio-tedeschi come esule in costante attesa di una buona sorte che rifiuta di arridergli, o come avversario di guerrieri arditi e di creature mitologiche. Forse per bocca dei mercanti che percorrevano le rotte anseatiche, questi racconti approdarono nel vivace ambiente commerciale di Bergen e della corte reale, che cercava nuovi e più raffinati modelli culturali, ispirandosi alla letteratura cortese in voga a quel tempo. Da tale incontro nacque la Þiðreks saga af Bern (“La saga di Teoderico di Verona”), qui tradotta per la prima volta in italiano dall’antico norvegese, che narra di un Þiðrekr-Teoderico il quale, alla stregua di Artù e Carlo Magno, attrae a sé in giovinezza una cerchia di valorosi compagni, in parte noti da altri cicli leggendari. Nella nuova ambientazione, il sovrano non conclude la sua parabola da esule, ma riconquista il regno e continua a calcare la scena, indomito avventuriero, fino alla sua misteriosa scomparsa, ormai vecchio, in groppa a una demoniaca cavalcatura.
Theodoric the Great; The saga of Thidrek of Bern; Old Norse; Old Icelandic; chivalric sagas; translation literature;
Teoderico il Grande; Saga di Teoderico; antico nordico; saghe cavalleresche; letteratura di traduzione;
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