Cosa consenta al jazz, genere musicale sorto in età moderna e riconosciuto come «raro tesoro nazionale americano di valore» dal Congresso degli Stati Uniti" di attecchire, radicarsi e fiorire in un’isola del mediterraneo le cui tradizioni sono prevalentemente valorizzate in riferimento a rappresentazioni identitarie legate alla civiltà nuragica e alla società agropastorale?. Per rispondere a questo interrogativo il saggio propone una lettura sociologica che riconosce l’interrelazione tra gli attori sociali – individuali e collettivi – e il contesto storico-istituzionale all’interno del quale si radica la loro azione. A partire da questa prospettiva teorica, il primo paragrafo inserisce nel contesto del secondo dopoguerra l’azione innovatrice di giovani sardi appassionati di jazz, i quali riescono ad integrarsi nelle reti di relazioni che contribuiscono alla creazione di un “mondo dell’arte” del jazz in Italia. Nel processo di istituzionalizzazione del jazz in Italia una “finestra di opportunità” per sperimentazioni sincretiche è aperta dalla corrente del free jazz, inteso come forma di rivolta all’imposizione di logiche di dominio colonialista. Le sperimentazioni tra free jazz e musiche di tradizione orale della Sardegna trovano condizioni ottimali di regolare riproposizione e ricerca all’interno del format organizzativo festivaliero, adottato in Sardegna a partire dagli anni Ottanta grazie all’azione di imprenditori culturali locali inseriti nelle reti internazionali della produzione jazzistica. Queste prime iniziative, come illustrato nel secondo paragrafo, fanno da apripista alla fioritura nell’isola nei decenni successivi di una serie di festival jazz che operano isomorficamente, consentendo lo sviluppo del jazz in Sardegna quale specializzazione produttiva distintiva. Il terzo paragrafo evidenzia il mutare dei vincoli e delle opportunità posti dal contesto ai percorsi di formazione e inserimento professionale di diverse generazioni di musicisti jazz isolani nel corso del processo di sviluppo del jazz nell’isola e nella penisola. Le conclusioni individuano, a partire dalla lettura proposta del processo di innesto, radicamento e fioritura del jazz in Sardegna, alcuni dei principali meccanismi che regolano il funzionamento dei mondi dell’arte: la variabilità spazio-temporale di vincoli e opportunità posti dal contesto, le innovazioni introdotte da artisti ribelli nei mondi dell’arte, le lotte organizzative necessarie per consentire alle innovazioni di essere acquisite e legittimate all’interno di tali mondi e le politiche per la loro valorizzazione istituzionale.

L'isola dei festival jazz. Distinzione identitaria, isomorfismo organizzativo e professionalizzazione nella produzione di jazz in Sardegna

Casula Clementina
2022-01-01

Abstract

Cosa consenta al jazz, genere musicale sorto in età moderna e riconosciuto come «raro tesoro nazionale americano di valore» dal Congresso degli Stati Uniti" di attecchire, radicarsi e fiorire in un’isola del mediterraneo le cui tradizioni sono prevalentemente valorizzate in riferimento a rappresentazioni identitarie legate alla civiltà nuragica e alla società agropastorale?. Per rispondere a questo interrogativo il saggio propone una lettura sociologica che riconosce l’interrelazione tra gli attori sociali – individuali e collettivi – e il contesto storico-istituzionale all’interno del quale si radica la loro azione. A partire da questa prospettiva teorica, il primo paragrafo inserisce nel contesto del secondo dopoguerra l’azione innovatrice di giovani sardi appassionati di jazz, i quali riescono ad integrarsi nelle reti di relazioni che contribuiscono alla creazione di un “mondo dell’arte” del jazz in Italia. Nel processo di istituzionalizzazione del jazz in Italia una “finestra di opportunità” per sperimentazioni sincretiche è aperta dalla corrente del free jazz, inteso come forma di rivolta all’imposizione di logiche di dominio colonialista. Le sperimentazioni tra free jazz e musiche di tradizione orale della Sardegna trovano condizioni ottimali di regolare riproposizione e ricerca all’interno del format organizzativo festivaliero, adottato in Sardegna a partire dagli anni Ottanta grazie all’azione di imprenditori culturali locali inseriti nelle reti internazionali della produzione jazzistica. Queste prime iniziative, come illustrato nel secondo paragrafo, fanno da apripista alla fioritura nell’isola nei decenni successivi di una serie di festival jazz che operano isomorficamente, consentendo lo sviluppo del jazz in Sardegna quale specializzazione produttiva distintiva. Il terzo paragrafo evidenzia il mutare dei vincoli e delle opportunità posti dal contesto ai percorsi di formazione e inserimento professionale di diverse generazioni di musicisti jazz isolani nel corso del processo di sviluppo del jazz nell’isola e nella penisola. Le conclusioni individuano, a partire dalla lettura proposta del processo di innesto, radicamento e fioritura del jazz in Sardegna, alcuni dei principali meccanismi che regolano il funzionamento dei mondi dell’arte: la variabilità spazio-temporale di vincoli e opportunità posti dal contesto, le innovazioni introdotte da artisti ribelli nei mondi dell’arte, le lotte organizzative necessarie per consentire alle innovazioni di essere acquisite e legittimate all’interno di tali mondi e le politiche per la loro valorizzazione istituzionale.
2022
9788864293158
Festival jazz e sviluppo territoriale; Regolazione dei mondi dell'arte; Professioni artistiche
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