La subagenzia non è figura contemplata espressamente dal legislatore, e tuttavia presenta una diffusione di notevole importanza pratica. Tali elementi, insieme alla scelta sistematica di non comprendere, nella disciplina generale del contratto, la figura del subcontratto, rendono estremamente aperta non solo la soluzione delle tematiche della subagenzia, ma più in generale quelle relative alla subcontrattazione. Da tali premesse prende avvio l'indagine, con la quale l'autrice si esprime a favore dell'idea che dal subcontratto origini una peculiare vicenda, derivativo-costitutiva, della posizione di parte del contraente intermedio, a favore del contraente finale. Per ammettere coerentemente tale conclusione ritiene necessario peraltro, prendere atto che il contraente intermedio non può rivestire nel subcontratto e rispetto al contraente finale, la stessa posizione ricoperta dalla sua controparte nel contratto padre. Questo perchè tale posizione (ad esempio di preponente), non è affatto compresa nella posizione contrattuale del contraente intermedio (ad esempio:agente), così che quest'ultimo nemmeno può disporre efficacemente di essa. Egli può contare esclusivamente sul proprio ruolo (nella specie di agente, e non di preponente). Accolto tale assunto, occorre un ripensamento della complessità dell'operazione definita come subcontratto, nella quale è inevitabile riconoscere una peculiare rilevanza esterna del primo contratto, e specialmente del ruolo del primo contraente del contratto padre, sul secondo contratto e sulla posizione del contraente finale.

La subagenzia nella teoria del subcontratto

Ugas, Anna Paola
2012-01-01

Abstract

La subagenzia non è figura contemplata espressamente dal legislatore, e tuttavia presenta una diffusione di notevole importanza pratica. Tali elementi, insieme alla scelta sistematica di non comprendere, nella disciplina generale del contratto, la figura del subcontratto, rendono estremamente aperta non solo la soluzione delle tematiche della subagenzia, ma più in generale quelle relative alla subcontrattazione. Da tali premesse prende avvio l'indagine, con la quale l'autrice si esprime a favore dell'idea che dal subcontratto origini una peculiare vicenda, derivativo-costitutiva, della posizione di parte del contraente intermedio, a favore del contraente finale. Per ammettere coerentemente tale conclusione ritiene necessario peraltro, prendere atto che il contraente intermedio non può rivestire nel subcontratto e rispetto al contraente finale, la stessa posizione ricoperta dalla sua controparte nel contratto padre. Questo perchè tale posizione (ad esempio di preponente), non è affatto compresa nella posizione contrattuale del contraente intermedio (ad esempio:agente), così che quest'ultimo nemmeno può disporre efficacemente di essa. Egli può contare esclusivamente sul proprio ruolo (nella specie di agente, e non di preponente). Accolto tale assunto, occorre un ripensamento della complessità dell'operazione definita come subcontratto, nella quale è inevitabile riconoscere una peculiare rilevanza esterna del primo contratto, e specialmente del ruolo del primo contraente del contratto padre, sul secondo contratto e sulla posizione del contraente finale.
2012
9788808065490
Subcontratto; contrattazione derivata; contratti collegati
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